Alessandria, La Spezia, Brindisi: ecco i nuovi vescovi

SFORNATA di vescovi nella Chiesa italiana. Da nord a sud Benedetto XVI scioglie le riserve e sceglie i nuovi pastori di Alessandria, La Spezia e Brindisi. In Piemonte, a più di un anno dalla promozione di Giuseppe Versaldi al vertice della Prefettura degli affari economici della Santa Sede, tocca all’allievo del cardinale Angelo Bagnasco, monsignor Guido Gallese. Promosso anche […]

SFORNATA di vescovi nella Chiesa italiana. Da nord a sud Benedetto XVI scioglie le riserve e sceglie i nuovi pastori di Alessandria, La Spezia e Brindisi. In Piemonte, a più di un anno dalla promozione di Giuseppe Versaldi al vertice della Prefettura degli affari economici della Santa Sede, tocca all’allievo del cardinale Angelo Bagnasco, monsignor Guido Gallese. Promosso anche il braccio destro dell’arcivescovo, monsignor Luigi Palletti, che da Genova passa a La Spezia. È, invece, monsignor Domenico Caliandro, da dodici anni alla guida della Chiesa di Nardò-Gallipoli, l’ordinario di Brindisi.

Nato a Genova il 18 marzo 1962, Gallese si candida ad essere uno dei vescovi più giovani della Conferenza episcopale italiana. Prima della nomina ad Alessandria nel capoluogo ligure dirigeva l’Ufficio diocesano per l’università ed era responsabile della pastorale giovanile. La sua è stata una vocazione in età adulta, coronata nel 1990 con l’ordinazione sacerdotale nelle mani del cardinale Giovanni Canestri. Per seguire l’abito talare Gallese non ha esitato a lasciare a metà una tesi di laurea in matematica. La riprenderà in mano qualche anno più tardi, quando, già prete, completerà gli studi laici ai quali, nel 2004, sommerà una licenza in Filosofia alla Pontificia università della Santa Croce, l’ateneo capitolino dell’Opus Dei.

Chi lo conosce lo descrive come un prete sensibile al disagio giovanile, dedito alla meditazione, convinto sostenitore dei nuovi mezzi di comunicazione come strumenti per l’evangelizzazione. Qualità riconosciute e apprezzate dal suo maestro di vecchia data, il cardinale Bagnasco, che, anno dopo anno, in qualità di ordinario di Genova, ha valorizzato l’astro nascente fino alla nomina ad Alessandria. I due sono amici dai tempi degli scout: Gallese era un ragazzino in braghine corte, Bagnasco l’assistente ecclesiastico dell’Agesci nel quartiere del futuro vescovo.

Da Alessandria a La Spezia. Suona il piano ed è diplomato al conservatorio il nuovo ordinario dell’Arsenale, monsignor Luigi Paletti, classe 1956. Per il dopo Moraglia il papa si affida ad un appassionato dei tasti bianchi e neri proprio come lui. Una scelta nel segno della buona musica. E della continuità. Promuovendo l’ausiliare di Genova, Benedetto XVI non solo conferma i pronostici della vigilia, ma evita strappi pastorali. Sia Moraglia che Paletti sono, infatti, cresciuti alla corte del cardinale Giuseppe Siri, storico arcivescovo della Lanterna e candidato di punta dei conservatori nei due conclavi del ’78. Inoltre, negli anni del seminario, Moraglia è stato prefetto di quello che sarebbe diventato il suo successore a La Spezia.

Aveva presentato le dimissioni, per raggiunti limiti di età, nel settembre 2011. Ma ha dovuto attendere più di un anno prima che fossero accettate. Dodici mesi tutt’altro che facili per monsignor Rocco Talucci, vescovo uscente di Brindisi. Prima le polemiche sul web per il rilancio di una vecchia intervista al sito tradizionalista Pontifex, in cui il presule avvallava la possibilità di guarigione per gli omosessuali, poi i fischi della folla, in diretta tv, durante la manifestazione in ricordo delle vittime della bomba alla scuola Morvillo Falcone. Non proprio un tranquillo finale di mandato per chi, cinque anni fa, ebbe  il merito di riportare un pontefice ai Brindisi dopo mille anni.

Ora Benedetto XVI l’ha messo a riposo. Al suo posto subentra il 65enne monsignor Domenico Caliandro, già vescovo di Ugento, per tredici anni pastore di Nardò-Gallipoli. Un vescovo deciso, dotato di un certo pragmatismo e di una buona dose di empatia con la popolazione, specie le nuove generazioni. A ciò si aggiunge una profonda allergia a qualsiasi forma di spettacolarizzazione dei sacramenti. Nella città di Massimo D’Alema Caliandro ha fatto parlare di sè per aver vietato la celebrazione del matrimonio in santuari, basiliche, rettorie e cappelle.

Un anno fa la diocesi pugliese è stata scossa da una storia di abusi sessuali ad opera di un prete, don Quintino De Lorenzis, ai danni di un giovane marocchino. Prima Caliandro ha sospeso il sacerdote, poi, con l’aggravarsi della sua posizione in sede penale, l’ha definitivamente rimosso dall’incarico. Al momento, a Lecce, è in corso il processo contro don De Lorenzis. Ultima novità, nei giorni scorsi il tribunale ha deciso di citare la diocesi come responsabile civile, accogliendo la richiesta dell’avvocato del ragazzo costituitosi parte civile. Il legale ha anche avanzato, in capo alla Chiesa locale, una richiesta di risarcimento danni per 50mila euro nel caso in cui il prete venisse giudicato colpevole.

Se ne occuperà il nuovo vescovo di Gallipoli. Caliandro sarà a reggere Brindisi, dove ha già salutato la città. Non solo i preti, i religiosi, i laici, ma anche <gli uomini e le donne di buona volontà che, seguendo il dettame della loro coscienza, si adoperano per un mondo dove cresca ciò che è buono, giusto e bello>.

Giovanni Panettiere

 

                                                                                                                                                                                    https://www.facebook.com/paceminterris.it?ref=ts&fref=ts

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