Da Il Resto del Carlino di oggi

STORIA personale da pendolare. Pendolare che da un decennio sbarca quotidianamente nella metropoli Bologna dal cuore della Romagna e il viaggio avviene rigorosamente in auto.
In auto, sì, ma con le dovute eccezioni: qualche anno fa capitava puree di prendere il treno, perchè se c’erano neve, gelo o troppa nebbia diventava molto più comodo lasciare l’auto in garage e salire sul primo Intercity: in qualche modo si arrivava in redazione.
Ma ciò capitava qualche anno fa, appunto.
Poi è evidentemente successo qualcosa, e lo scandalo di questi quindici giorni ne è la dimostrazione evidente. Non nevica da giorni, c’è il sole, le autostrade sono pulite e senza intoppi, eppure i treni sono cancellati, non partono, si rompono, arrivano in ritardo, nelle stazioni regna il caos. La polizia deve mettere ordine. Insomma, è uno scandalo.
Ma perchè?
A questa banalissima domanda i grandi capi (nazionali e regionali) dei treni non vogliono o non sanno rispondere: li sollecitiamo da giorni, inutilmente.
E allora la scelta del vostro pendolare — che per fortuna può scegliere: altri magari possono permettersi il treno e stop — è radicalmente cambiata: se nevica o c’è il gelo, evita scientificamente le stazioni ferroviarie, perchè sa bene che lì comincerebbe l’inferno. E allora sale in auto (con le gomme termiche) e prova ad arrivare in autostrada dove sa che diventerà tutto più facile, perchè bisogna oggettivamente riconoscere che se i treni hanno fatto nell’ultimo decennio i passi del gambero, le autostrade sono invece cresciute e le emergenze durano lo spazio, appunto, di un’emergenza, poi fila via tutto più o meno liscio.
Sui binari, anche adesso che c’è il sole, è invece emergenza continua. E aldilà dei bla-bla politici, qualcuno dovrà prima o poi spiegarci perchè i treni sono finiti su Scherzi a parte. E, soprattutto, quando torneranno ad essere seri.

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