E così, dopo giorni di fragoroso silenzio, il Palazzone di via Aldo Moro si è scosso. La Regione Emilia Romagna, tramite il presidente Errani e l’assessore nella bufera _ Carlo Lusenti, numero uno della sanità  _ ha deciso di dire la sua sullo spinoso caso, raccontato in anteprima dal Carlino, che vede coinvolto Lusenti stesso, accusato di doppio lavoro. Assessore regionale alla sanità dal lunedì al venerdì, medico di uno studio privato il sabato mattina (Lusenti è in aspettativa dal servizio pubblico: era primario di urologia a Cesena prima della sua nomina in Regione). Anche i Nas hanno fatto accertamenti sulla sua posizione che pare, dal punto di vista giuridico e amministrativo, corretta. Restano i mille dubbi sull’opportunità: può il controllore (Lusenti assessore alla sanità) fare anche il controllato (Lusenti medico in un polimabulatorio privato)?  

Errani ha rinnovato la sua totale fiducia a Lusenti che a sua volta si è difeso tramite un lungo comunicato, annunciando: ‘Lascio l’ambulatorio privato (prendeva 150 euro a visita) e cercherò associazioni enti o altro che mi consentano di esercitare gratuitamente la professione di medico. Rinunciare all’aspetto economico non sarà certo un problema; quello che non mi si può chiedere, è rinunciare ad essere medico’.

Capiamo e apprezziamo questo spirito finale di Lusenti, anche perchè è vero che fra medico e paziente nasce spessissimo un rapporto di fudicia e che magari tanti vecchi pazienti di Lusenti volevano essere visitati solo da lui.

Restano due buchi neri in tutta questa difesa di Lusenti:

1) non è vero che la Regione non ha rapporti con i polimabulatori privati: l’assessorato regionale alla sanità sovrintende tutta la sanità, quindi il conflitto di interessi poteva essere dietro l’angolo;

2)E’ vero che Lusenti non ha mai fatto di nascosto il doppio lavoro (nel sito del poliambulatorio San Michele figurava il suo nome), ma mi domando (io che sono un po’ malizioso) e vi domando: perchè rinuncia ora ai soldi? Non poteva già farlo dal maggio 2010, quando è diventato assessore?’. Azzardo un conto della serva: per 39 mesi, dal maggio 2010 a oggi,  Lusenti ha fatto il medico professionista, intascando 150 euro a visita a Reggio Emilia. Vogliamo mettere che in media ha visitato 4 pazienti a sabato?). Fanno 600 euro a settimana, 2400 euro al mese: togliamo qualche sabato di sosta e buttiamo là 2000 euro (sia chiaro, questa è solo un’ipotesi). Duemila euro al mese per 39 mesi fa 24mila euro all’anno, 72mila euro per tre anni e quasi 80mila per il periodo maggio2010-agosto 2013. I soldi Lusenti, beato lui, li ha intascati. E magari era un suo sacrosanto diritto e non faceva nulla di male, intendiamoci. Però adesso alla sua metamorfosi santarellina crediamo poco: poteva pensarci prima. Esercitare subito gratis se davvero ha (e gli crediamo) questo sacro fuoco della professione medica.