‘Mio figlio è cambiato, è un’altra persona: diamogli un’altra chance’. ‘Non vedrò più mio figlio per colpa sua. Fosse per me, butterei via le chiavi’.
Pensieri e sentimenti di mamme e i pensieri e i sentimenti delle mamme non si toccano: si rispettano. Al centro della vicenda c’è un ex poliziotto che scelse sciaguratamente di fare il bandito mentre indossava la divisa. Uno dei terribili banditi della Uno Bianca. Le due mamme sono, rispettivamente, quella del poliziotto bandito e quella di una vittima del poliziotto bandito. Il poliziotto bandito si chiama Marino Occhipinti, da quasi 20 anni è in carcere e nelle prossime ore si deciderà se accogliere o meno la sua richiesta di libertà condizionale, che vuol dire; lavorare fuori dal carcere di giorno, tornare in cella la sera,
Di fronte a queste richieste si sono aperte mille polemiche, anche troppo chiassose. Tolte le mamme, che vanno : mi ripeto _ sempre e comunque rispettate, credo che sia necessaria una riflessione. In teoria, sempre e solo in teoria, siamo tutti bravissimi a predicare l’importanza della riabilitazione, ci lamentiamo se le carceri sono troppo oppressive, parliamo e straparliamo del recupero delle persone.
Ma nella pratica, che facciamo? Di fronte a un uomo, di fronte a carne vera, cambia tutto e sento troppa gente che dice: ‘Bisogna buttar via le chiavi’. Che ipocrisia, amici!
Io non conosco Marino Occhipinti, l’ho visto solo in fotografia. Quello che però ho letto e che mi hanno raccontato in questi anni mi ha molto colpito: Occhipinti sembra davvero che abbia intrapreso un percorso importante, che sia cambiato, che forse a quest’uomo il carcere sia servito davvero, stia servendo davvero, A me questa sembra una bella notizia e non bisogna tapparsi gli occhi (e il cuore) di fronte a una bella notizia. Forse a Occhipinti è successo, sta succedendo, ciò che auspichiamo quando parliamo in teoria.
Quindi? Quindi c’è il dolore _ passato e presente _ dei familiari delle vittime, lo so bene. E ovviamente un minimo sindacale di pena è sempre e comunque necessario. Però se un uomo si ravvede, se un uomo cambia, se un uomo può tornare a fare del bene dopo aver fatto tanto male, beh, forse qualche domanda bisogna porsela. Forse bisogna incoraggiare e premiare questo cammino. Non so se domattina o fra cinque anni, so solo che bisogna farlo.
Altrimenti ci prendiamo tutti in giro. Altrimenti è più coerente chi dice che bisogna buttar via le chiavi, che uno in carcere deve solo soffrire, anzi visti i tempi che è meglio che muoia direttamente. Ammazziamolo, come ha fatto lui con altre persone. La legge del taglione.
A me la legge del taglione non piace. A me piace invece vedere un uomo che cambia e se Marino Occhipinti sta cambiando o è già cambiato, mi sembra una notizia splendida.  Poi il perdono può arrivare o non arrivare, ma forse non è neanche quello il punto.