Quella volta che incontrai il Papa

Da Il Resto del Carlino di oggi.  SCESE dall’ascensore e me lo ritrovai all’improvviso davanti, a cinque metri di distanza. E si avvicinava, sorridendo. Seicentodue giorni fa: sembra ieri, eppure è come se fosse passato un secolo. Ora Benedetto XVI prepara le valigie, come monsignor Luigi Negri, che era al suo fianco quel giorno, domenica 19 […]

Da Il Resto del Carlino di oggi. 

SCESE dall’ascensore e me lo ritrovai all’improvviso davanti, a cinque metri di distanza. E si avvicinava, sorridendo. Seicentodue giorni fa: sembra ieri, eppure è come se fosse passato un secolo. Ora Benedetto XVI prepara le valigie, come monsignor Luigi Negri, che era al suo fianco quel giorno, domenica 19 giugno 2011, ore 16,20. Il Papa va in pensione, Negri sta per salutare San Marino e in marzo andrà a Ferrara. Quel giorno che sembra un po’ ieri e un po’ un secolo fa, incontrai il Pontefice, a nome de Il Resto del Carlino. Benedetto XVI era in visita a San Marino, una visita storica, la seconda di un Pontefice nella piccola repubblica. Il Carlino si mobilitò alla grande per un evento straordinario e realizzammo anche un inserto speciale di 32 pagine. Lo consegnai al Papa, insieme alla prima pagina, decorata e messa in una cornice. Gli donammo poi il primo numero del nostro quotidiano, datato 1885, in una targa con la prima pagina in argento.

IL MIO CUORE ha conservato due flash, incancellabili, di quell’incontro: Benedetto XVI, nel momento in cui gli parlai dell’inserto speciale e del giornale che rappresentavo, ringraziò e anzi si mostrò informato: «Ah, certo, il Resto del Carlino, il giornale di Bologna. Grazie, grazie davvero di cuore. Voi giornalisti avete un compito importante, non sottovalutatelo mai!». Ma ancora di più conservo i suoi occhi, penetrati dentro i miei: per due-tre minuti, forse meno, forse un’ora, non so… So solo che il Papa, in quei momenti, era ‘solo’ con me. Lo vedevo, lo sentivo. Commovente il bagno di folla finale, a Pennabilli, in mezzo ai giovani.Un ragazzo gli chiese: «Ma cosa dobbiamo fare per avere in eredità la vita eterna?». E lui: «Imparate a riflettere, a leggere in modo non superficiale, ma in profondità la vostra esperienza umana: scoprirete, con meraviglia e con gioia, che il vostro cuore è una finestra aperta sull’infinito».