La Regione Emilia Romagna ha votato il riordino delle nuove province che prevede Bologna città metropolitana, Modena e Reggio Emilia accorpate, Ferrara, Parma e Paicenza accorpate e tutta la Romagna (Ravenna, Forlì-Cesena-Rimini) insieme. Ora deciderà Roma. Ecco un mio commento sulla vicenda dal Carlino di martedì 23 ottobre 2012.

Tagliamole pure queste Province, emblemi (ma solo loro?) della Sprecopoli di Stato. Però, a proposito di sprechi (tempo e soldi), i conti non tornano. Su questa nuova geografia delle Province la parola finale spetta a Roma, d’accordo, ma si è sempre detto che il verdetto, posti alcuni paletti (popolazione e superficie,) verrà emesso dal Governo solo dopo aver vagliato le proposte che stanno arrivando in questi giorni dalle varie regioni. Balle.
Il ministro della Pubblica Amministrazione, Filippo Patroni Griffi, domenica si è messo a raccontare che «se la nuova provincia di Modena e Reggio Emiilia avrà la sede politica a Modena, la Questura e la Motorizzazione potrebbero andare a Reggio». Cioè, il ministro ha già dato per scontato, prima ancora che Bologna votasse un documento che a Roma domenica ovviamente ancora non c’era, che nella nuova geografia dell’Emilia Romagna ci sarà la provincia di Modena-Reggio o Reggio-Modena (e su chi sta prima, si scannino pure modenesi e reggiani). In parole povere: Roma, in realtà, ha già deciso tutto, per l’Emilia Romagna come per altrove. E allora: se si deve risparmiare, cosa abbiamo messo in moto a fare questi Cal (Comitati autonomie locali) che dopo un’infinità di tavole rotonde, quadrate e rettangolari hanno presentato un loro piano? Perché riuniamo i consigli regionali? A che serve mobilitare politici fra bla-bla-bla e più o meno giuste o partigiane rivendicazioni? A nulla. E’ già tutto scritto da settimane. E abbiamo perso, per l’ennesima volta, tempo e probabilmente quattrini.