L’altro giorno ero in piazza della Repubblica a Firenze e mi sono messo a chiacchierare con un fiorentino su Matteo Renzi. Gli ho chiesto: ‘Ma allora, come va il vostro sindaco-segretario Pd?’.
Lui, il signore, mi ha sorriso e ha detto: ‘Presto lo conoscerete, ahimè’. Io gli ho ribattuto: ‘Molto fumo e poco arrosto? Speriamo di no…’. ‘Diciamo che è un Berlusconino un po’ più giovane’ l’ulteriore risposta.
Fin qui siamo nel campo nelle opinioni, più o meno da rispettare (anzi, da rispettare senza il più o meno). Quando però quel signore _ che fra l’altro ricopre anche un ruolo importante a Firenze _ ha aggiunto dell’altro, sono rimasto basito. L’altro è la seguente dichiarazione: ‘La verità è che il Pd e tutto il Paese hanno perso una straordinaria opportunità nove mesi fa. Pier Luigi Bersani era l’unica persona che poteva salvare l’Italia’.
Allora, a tutto c’è un limite. Renzi potrà non piacere. Renzi potrà essere molto fumo e poco arrosto. Renzi potrà essere un berlusconino. Ma mi rifiuto di credere e di accettare l’idea che Bersani (Bersani!) poteva essere il salvatore della patria. E questa non è un’opinione, ma un dato di fatto oggettivo. E scusatemi se sono un po’ talebano.
P.S. Ero di fretta l’altro giorno a Firenze, a quel signore importante in piazza della Repubblica non ho neanche avuto la forza di replicare…