Dopo lo spaventoso nubifragio di lunedì a Rimini, la Procura della Repubblica ha aperto due inchieste per disastro e omicidio colposo. Ecco un mio commento sul Carlino di oggi.

 

I due fascicoli sono stati aperti contro ignoti. Ignoti che prima o poi, se non sarà un lavoro a vuoto, dovranno diventare ‘noti’, cioè persone fisiche con nome e cognome. Al momento ci pare che l’unico (eventuale) colpevole di quel mezzo cataclisma che si è rovesciato su Rimini lunedì pomeriggio voli un po’ più in alto di tutti noi, Procura compresa. E anche più in alto di quelle nuvolacce nere (vedi foto sopra) che hanno trasformato Rimini per un’ora in India, Haiti o Mississippi, fate voi. L’«indagato» può essere per ora solo il Padreterno.
Siamo strani noi umani: spesso di fronte a casi lampanti di colpevolezza, l’imputato neanche lo cerchiamo. Quando invece (Rimini?) magari un colpevole non c’è proprio, ci viene comunque la voglia matta di puntare il dito contro… Contro chi, Dio? Occhio, Lui ha l’immunità: non è condannabile. E neppure indagabile.