Lo scandalo dei premi in Regione

Ecco un mio commento pubblicato sul Carlino di mercoledì 1 agosto   FOSSE un’azienda privata, non apriremmo bocca. Un imprenditore, dei suoi soldi, può tutto sommato fare ciò che vuole. La Regione però non è un’azienda privata e i soldi sono pubblici, cioè nostri, cioè vostri, cioè tuoi. E allora — lo scriviamo da mesi […]

Ecco un mio commento pubblicato sul Carlino di mercoledì 1 agosto

 

FOSSE un’azienda privata, non apriremmo bocca. Un imprenditore, dei suoi soldi, può tutto sommato fare ciò che vuole. La Regione però non è un’azienda privata e i soldi sono pubblici, cioè nostri, cioè vostri, cioè tuoi. E allora — lo scriviamo da mesi — smettiamola di prenderci in giro e di raccontarci barzellette. Visti i tempi, è un insulto al buonsenso (e ai nostri portafogli) che 170 dirigenti regionali su 170 siano premiati per il loro lavoro con 2milioni e 200mila euro (in media, circa diecimila euro netti a testa all’anno; oltre al regolare stipendio, ovvio). Questo non è un premio, questa non è meritocrazia: questo, diciamocelo, è un integrativo camuffato. O se volete: un regalo obbligato che viene elargito ogni anno da Babbo Natale Regione.

E se ciò avviene perchè c’è una legge nazionale ambigua, o un regolamento regionale bizzarro, beh, che i nostri politici (a Roma e a Bologna) si sveglino e le cambino queste norme.

Un premio per chi ce la farà…