Fra 35 giorni comincia l’estate, ma al mare la stagione è già in moto. I bagnini hanno montato gli ombrelloni, sistemati i lettini e le sdraie, messi in acqua i pedalò; una delle più grandi e fantasiose imprese italiane, quella degli stabilimenti balneari (30mila aziende, 5mila fra Emilia Romagna e Marche, centinaia di migliaia di addetti ai lavori) è pronta per una nuova stagione.
Ma si parte, anche quest’anno, con il freno a mano tirato. Succede così dal 2009. ’Bolkestein’ è la parolina che fa venire l’orticaria ai gestori delle nostre spiagge.
Dal 2009 i burocrati europei hanno infatti deciso che le spiagge ogni tot anni debbano andare all’asta. Ma valla a spiegare questa legge al signor Mario Rossi di turno che magari tre anni prima aveva speso 800mila euro per acquistare uno stabilimento balneare (davanti a un notaio, accendendo un mutuo in banca e seguendo la legge, mica facendo accordi sottobanca con la camorra), stabilimento che all’improvviso può venirgli sottratto da qualcun’altro. Risultato: i signori Mario Rossi hanno una fifa blu. Nessuno compra più un bagno da una vita. Spopolano affitti e subaffitti. Si investe il minimo indispensabile, perchè se poi spendo oggi 100mila euro per rifare lettini, ombrelloni e non so cosa, come li recupero questi soldi se nel 2015, all’asta, il bagno non è più mio?
Adesso la messa all’asta delle spiagge dovrebbe essere prorogata al 2020 (lo ha deciso l’Italia, si attende l’ok dall’Europa) ma serve, è indispensabile, una decisione chiara e definitiva, per sbloccare una situazione che fa male a tutti e che rischia di far sperperare un patrimonio che mezzo mondo ci invidia. Il parlamentare Sergio Pizzolante (Ncd) ha proposto 50 anni di diritto di superficie per i concessionari uscenti, ma il Pd emiliano romagnolo si è messo di traverso e a Natale ha bloccato tutto dicendo: tranquilli, per il 15 maggio faremo la legge giusta. Ma Il 15 maggio è passato e non è successo nulla.
Cari politici: muovetevi, sbrigatevi, decidete. E, soprattutto, fatevi rispettare in Europa, perchè loro, i nostri bagnini, meritano rispetto.