Le lezione educativa che ci dà la neve

Morti, feriti, paesi isolati, paura, danni economici, scuole chiuse, disagi di ogni tipo. Che disastro questa neve! C’è pero anche del buono nell’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito negli ultimi dieci giorni una buona parte d’Italia, in particolar modo Marche, Abruzzo e Romagna. E dov’è questo buono, direte voi? Beh, io lo vedo nella […]

Morti, feriti, paesi isolati, paura, danni economici, scuole chiuse, disagi di ogni tipo.

Che disastro questa neve!

C’è pero anche del buono nell’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito negli ultimi dieci giorni una buona parte d’Italia, in particolar modo Marche, Abruzzo e Romagna.

E dov’è questo buono, direte voi? Beh, io lo vedo nella ritrovata capacità di aggregarsi e arrangiarsi, nella ritrovata consapevolezza che il mondo non ruota attorno a me che scrivo o a te che leggi, nella ritrovata e banalissima constatazione che non non siamo altro che delle piccole formichine che forse dovremo stupirci di più (e magari innamorarci di più) di fronte a tutto ciò che il presente ci pone davanti agli occhi, davanti al cuore.

Si va di corsa, sempre. Qualsiasi contrattempo è visto come un fastidiosissimo ostacolo verso la nostra meta e a volte non sappiamo neppure bene quale sia poi questa meta…. Quando però l’ostacolo è un po’ più grosso del normale ci dobbiamo fermare per forza, perchè i treni non vanno, perche se non prendi la pala non esci di casa, perchè i bambini in aula non te li prendono, perchè è tutto così più grande di me, di te.

Ecco perchè dico che in fondo è stata anche un po’ educativa questa ondata di gelo che forse sta scemando.

Ci fa stare più attenti, preparati, aperti alla realtà che bussa in continuazione alla nostra porta. Inutile tenerla chiusa questa porta, perchè tanto, prima o poi, l’ospite _ magari indesiderato e sgradito _ entra di prepotenza e stravolge i nostri piani. Ma anche in questo stravolgimento c’è del buono, del bello, del vero.

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