Si uccidono in tantio, in troppi. Si uccidono tutti. Imprenditori, artigiani, poveretti. Stamattina si è gettato dal terrazzo della Regione Emilia Romagna Maurizio Cevenini, uno dei politici più popolari e umani di Bologna, di tutto il territorio, uno di quelli che mai e poi mai avresti potuto presentarlo come uno della Casta e non lo scrivo adesso perchè non c’è più. Ha lasciato una lettera: nelle prossime ore capiremo il perchè, o cercheremo di capire il perche, di questa sua tragica scelta.
C’è qualcosa di orrendo che sta ruotando attorno a questo stillicidio di suicidi e non c’entra, non può c’entrare (purtroppo, ahimè) solo la crisi economica, solo la depressione, solo chissà cosa. Temo che siamo di fronte a una gigantesca crisi di valori. Non sappiamo più chi siamo, per cosa siamo fatti, cosa vogliamo, dove andremo e allora anche il suicidio, il togliersi la vira, diventa un’opzione quasi normale, una delle tante opzioni che la vita ti pone di fronte. E’ terribile. Riflettiamoci. E proviamo a scendere in corsa da quest’auto impazzita che non so bene dove ci stia portando.
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