La rivolta ‘chilometrica’ contro la Casta

UN MIO COMMENTO SUL CARLINO DI DOMENICA 22 APRILE. Roberto Bianchi, un nostro lettore di Cervia, esprime alla perfezione lo stato d’animo di centinaia di cittadini che ci hanno scritto nelle ultime 24 ore. «Leggo sul Carlino del rimborso chilometrico ai consiglieri regionali dell’Emilia Romagna. Io percepisco 1300-1400 euro a mese e da Cervia dove […]

UN MIO COMMENTO SUL CARLINO DI DOMENICA 22 APRILE.

Roberto Bianchi, un nostro lettore di Cervia, esprime alla perfezione lo stato d’animo di centinaia di cittadini che ci hanno scritto nelle ultime 24 ore.

«Leggo sul Carlino del rimborso chilometrico ai consiglieri regionali dell’Emilia Romagna. Io percepisco 1300-1400 euro a mese e da Cervia dove risiedo mi reco tutti i santi giorni a Ravenna e mi pago le spese di trasporto. Sono schifato da questi comportamenti corporativi».

Ecco, cari politici italiani (e dell’Emilia Romagna, nel caso specifico): la gente non ne può più. Non ne può più di alcuni di voi, consiglieri regionali, che per uscire di casa e andare al lavoro intascano oltre a uno stipendio netto di 5-6-7mila euro, anche 3.345,60 euro al mese come rimborso spesa. Zero virgola 81 centesimi al chilometro, uno schiaffo al buonsenso. Vi siete fatti una legge su misura e poco importa se ultimamente qualcosa vi siete ridotti. Ci dispiace, ma non bastano più le forbicine da manicure: coi tempi che corrono, ci vuole l’accetta.

E non veniteci a raccontare, cari politici bianchi, rossi, verdi, grillini, eccetera, che così fan tutti, dalla Sicilia al Piemonte. Chissenefrega: cominciate voi a dare il buon esempio. Non ci raccontate sempre che l’Emilia Romagna è una regione super virtuosa?

Se esiste una volontà umana prima ancora che politica, ci vuole poco, presidente della giunta (Errani), presidente del consiglio (Richetti), paladini veri o presunti di trasparenza e rigore: in una settimana si può rimediare a questo ceffone che date in continuazione al buonsenso (e ai cittadini).

Nessuno di voi si è fatto vivo. Tutti coperti e allineati, maggioranza e opposizione. Anzi, mentre il Carlino denunciava questo imbarazzante andazzo la Regione si è messa a pontificare su cosa debbano o non debbano mangiare i nostri figli a scuola. Salame no, mortadella ni, ricotta sì. Allucinante. Fuori dal mondo.

Noi, insieme ai nostri lettori, non ci stiamo più. Vi incalzeremo. Cambiatelo quel regolamento regionale che vi riempie le tasche, coi soldi dei cittadini.

massimo.pandolfi@ilcarlino.net