HANNO ‘resistito’ otto mesi. Otto mesi con i rimborsi spese dimezzati, da maggio a dicembre.  L’incessante campagna stampa del Carlino li aveva costretti a sgonfiarsi un po’ il portafogli. Poi quei poveri cristi dei consiglieri regionali dell’Emilia Romagna (poveri cristi da 10mila euro al mese) non ce l’hanno fatta più e prima di Natale si sono fatti un bel regalo, rialzandosi i compensi. Paolo Patria, nell’articolo qui sotto, spiega perfettamente cos’è successo. In soldoni — e non è solo un modo di dire — dribblando anche un decreto legge del governo, l’Emilia Romagna è tornata a rimborsi spese da pacchia. Un consigliere regionale che vive a Piacenza, per andare in auto a Bologna una decina di volte al mese incassa 2200 euro al mese, esentasse, lo stipendio doppio di un (vero) povero cristo che fa l’operaio o l’impiegato. Qui non c’è più ritegno e la vicenda si commenta da sola.