Da anni ci tartassano le scatole (anche giustamente, per carità) dicendoci che è un a vergogna non pagare le tasse e che il primo problema dell’Italia è costitutuito proprio dagli evasori fiscali. Detto che _ purtroppo _ nel mirino di Equitalia ci finiscono quasi sempre i povericristi che magari non pagano le tasse, sì, ma lo fanno perchè è l’unico modo per sopravvivere e non abbassare la saracinesca del botteghino di periferia (togliendo quindi anche lavoro a due o tre commesse, ad esempio)  e non ci finiscono mai i supermiliardari che girano in Ferrari e che pare difficilissimo stanare, diventa curioso il caso della raevennate Josefa Idem, il neo ministro del governo Letta, pizzicata per una presunta evasione’ fiscale di circa 5mila euro. Se ne sta parlando da giorni. La Idem, in sostanza, avrebbe finto di abitare come prima casa in una palestra per non pagare appunto l’Ici-Imu seconda casa. Diceva che in una casa (prima) abitava lei e in un’altra abitazione (prima casa sempre) il marito. Pare che sia stata una furbata, i documenti e gli accertamenti del Comune di Ravenna parlano chiaro.

E se allora il Palazzo tartassa le scatole ai povericristi su questa storia delle tasse, e se è vero che in tempi come questi chi sta a Roma dovrebbe essere più che mai integerrimo e al disopra di ogni sospetto, beh, le conseguenze che la Idem ne dovrebbe trarre mi sembrano inevitabili. O ci spiegi per davvero (lei, non gli avvocati) come è andata la vicenda, oppure cominci a pensare seriamente alle dimissioni, prima che non sia dimissionata.