Il terremoto, verità e chimere

Accettiamo scommesse: con tutto il rispetto per geologi, vulcanologi, esperti e super esperti, la verità sul terremoto in Emilia del maggio 2012 non la sapremo mai. E non la sapremo mai non tanto perchè c’è qualcuno che vuole insabbiare chissà cosa, ma semplicemente perchè la suddetta verità è qualcosa di un po’ più grande delle […]

Accettiamo scommesse: con tutto il rispetto per geologi, vulcanologi, esperti e super esperti, la verità sul terremoto in Emilia del maggio 2012 non la sapremo mai. E non la sapremo mai non tanto perchè c’è qualcuno che vuole insabbiare chissà cosa, ma semplicemente perchè la suddetta verità è qualcosa di un po’ più grande delle pur notevoli capacità umane. Chiamala natura, chiamalo destino, chiamalo disegno divino; in fondo anche il più grande esperto di tutti i tempi — Albert Einstein — diceva che al culmine della ragione (ragione, non Regione) c’è sempre il mistero.

In questi ultimi giorni è stata scritta una mezza verità da una commissione speciale e questa mezza verità sta agitando gli abitanti del Modenese: forse (con mille forse) le estrazioni del petrolio nel triangolo San Possidonio-Mirandola-Novi possono aver provocato il terremoto. O comunque avrebbero avuto l’effetto della classica goccia che fa traboccare il vaso.

Questi sei super esperti (Harsh Gupta, Paolo Gasparini, Ernst Huenges, Paolo Scandone, Franco Terlizzese e Peter Style) ci hanno messo più di un anno per arrivare a suddette conclusioni: dicembre 2012—febbraio 2014. Detto che non osiamo pensare quanto siano costati alla collettività questi signori, ci permettiamo anche di aggiungere che magari non era neanche così necessario aver studiato 40 anni vulcani, magma e fenomeni sotterranei per venirci a raccontare che c’è la possibilità (ma forse no) che fra sisma e terremoto ci sia una relazione.

O ci dicono sì, c’è relazione, o ci dicono no, non c’è. E’ bianco o è nero: le mezze misure non servono a nulla. O meglio: servono solo perchè sono diventate una forma di cautela e autodifesa dopo che certi giudici (vedi condanne per il mancato preallarme del terremoto di L’Aquila) hanno fatto venire la tremarella a tutti.

Per parlare di cose concrete, sarebbe bene che l’uomo si dedicasse a ciò che più gli compete (sicurezza nella costruzione di case e capannoni, ad esempio. Oppure aiuto e sostegno ai terremotati: e c’è ancora tanto da fare), lasciando al fato o al Padreterno decidere se e quando la terra tremerà.