I giovani e gli spinelli: cosa fare?

Ecco la mia risposta a una lettera sul Carlino di venerdì 23 dicembre DOMANDA SONO rimasta molto colpita, da lettrice riminese del Carlino, dei due fatti di cronaca capitati nella mia città nell’ultimo mese: prima il 18enne che ha rischiato di morire per droga in discoteca e poi il 15enne che si è messo a […]

Ecco la mia risposta a una lettera sul Carlino di venerdì 23 dicembre

DOMANDA

SONO rimasta molto colpita, da lettrice riminese del Carlino, dei due fatti di cronaca capitati nella mia città nell’ultimo mese: prima il 18enne che ha rischiato di morire per droga in discoteca e poi il 15enne che si è messo a fumare uno spinello a scuola ed è stato salvato per i capelli. Servono incontri, tavole rotonde, sensibilizzazioni.

Marta Melandri, Rimini

LA MIA RISPOSTA

Gentile signora Marta, siamo proprio sicuri che il problema della droga che spopola fra i giovani si risolva con tavole rotonde, quadrate o rettangolari, nelle quali si ragiona e si stra-ragiona, certo, ma si rischia di perdere di vista la realtà, anzi la ‘carnalità’ del tutto? Alexis Carrel diceva: «Poca osservazione e molto ragionamento conducono all’errore. Molta osservazione e poco ragionamento portano alla verità». Ecco, forse una generazione di genitori un po’ troppo sbadati e sempre di corsa ha rischiato, sta rischiando, di osservare e ascoltare poco i propri figli. Inutile cercare poi rimedi con incontri, manuali, protocolli o ragionamenti. Meglio guardarsi negli occhi, studiarsi, capirsi, litigare, abbracciarsi. Cioè: meglio essere uomini che dottorini.

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