Un mio commento sul Carlino del 26 aprile 2012.

 

ATTENDIAMO — rispettosi e garantisti — il seguito della doppia inchiesta penale che la magistatura ha un po’ accelerato e un po’ avviato dopo che il Carlino ha sollevato il coperchio della nauseante Rimborsopoli in Emilia Romagna, fra i consiglieri regionali. Non ci sono condanne, ricordiamocelo, anche se un primo giudizio (etico, non penale: e riguarda tutto il sistema Regione, non i singoli) è sotto gli occhi di tutti. I nostri lettori, assai più disincantati degli addetti ai lavori che continuano ad arrampicarsi sugli specchi, lo stanno esprimendo benissimo: è un sistema marcio, sporco, vecchio. Da rifondare.
Attendiamo anche l’otto maggio, giorno in cui (promessa del presidente del consiglio regionale Matteo Richetti) verranno cambiate le regole del gioco. Regole che fino al 7 maggio (e speriamo neanche mezzo minuto in più) consentono ai consiglieri regionali che hanno la residenza fuori regione di incassare — oltre a un ricco stipendio — anche 0,81 centesimi di rimborso al chilometro per 12 viaggi andata e ritorno, più scontrini autostradali, cifra folle che permette anche di arrivare a 3,500 euro netti (esentasse) a fine mese. Con le nuore regole ( 0,50 euro al km) tutti i viaggi dovranno essere documentati, ma potranno superare anche il numero di 12. E allora una domanda (doverosa, presidente Richetti, visto l’andazzo): e se spunteranno i soliti furbetti che per incrementare il tesoretto e continuare così a incassare 3500 euro al mese, in modo legale, aumenteranno i viaggi?
Ci vuole un tetto, presidente. La gente comune per andare in ufficio non viene rimborsata di nulla. Voi volete proprio tenervi stretto questo privilegio? Ok, ma mille euro al massimo al mese (per chi abita più lontano) bastano e avanzano. E siamo generosi.