L’Emilia Romagna frana, eppure tutti dormono.  Pensate, ci sono 70mila smottamenti!  Sul Carlino stiamo facendo una battaglia. Ecco un mio commento sull’edizione di oggi, giovedì 11 aprile 2013

 

La signora Diomira e il signor Enrico sono persone per bene che si sono fatte un mazzo così per costruirsi la loro casetta. Mattone su mattone, hanno fatto crescere il loro nido ed è come una violenza, un abuso, sradicarli dalla loro terra. La frana, una delle 70mila (70mila!) frane dell’Emilia Romagna, stanno spazzando via questo nido, i loro sacrifici. Passato, presente e futuro.
Per noi Diomira ed Enrico sono i piccoli grandi eroi normali dell’Italia che non urla, non sbraita, non si incatena. Con grande dignità si tirano sù le maniche e provano a ripartire, anche se le istituzioni latitano. In Emilia Romagna ci sono una sessantina di persone ridotte come la signora Diomira e il signor Enrico. Gente che non ha più una casa, dorme da parenti o amici, non ha idea di cosa accadrà domani e neppure dopodomani, figuriamoci fra un mese. Lo Stato rimborserà loro l’eventuale albergo? E i soldi per la ricostruzione delle case franate o comunque inagibili? I mutui? Boh, chi lo sa. Siamo ai soliti tiritera della politica, che perde tempo per i suoi astrusi riti (sciocchezze?) e non ha rispetto per le migliaia di Diomira ed Enrico d’Italia.
Parliamoci chiaro: questa regione che frana è come un terremoto ed è uno scandalo vedere la lentezza con la quale un po’ tutti (Stato, Regione, Province) rispondono a queste emergenze. E’ inaccettabile dire a questa gente che non ci sono soldi. Tagliatevi quello che vi pare, signori amministratori. Arrangiatevi. Ma aiutate, subito!, Diomira, Enrico e gli altri 56 cittadini dell’Emilia Romagna senza più una casa.