La campagna Rimborsopoli lanciata dal Carlino comincia a dare i suoi frutti. Intanto la Procura della Repubblica, dopo mesi di silenzio, proprio ieri (guarda caso…) ha deciso di chiedere il rinvio a giudizio per un consigliere regionale del Pdl, Alberto Vecchi, accusato di truffa.  In sostanza, avrebbe preso una residenza fittizia fuori Bologna per poter usufruire dei rimborsi chiloemtrici di 0,81 euro al chilometro. Sempre ieri il presidente del Consiglio Regionale, Matteo Richetti, ha annunciato che l’8 maggio verranno modificati i parametri dei rimborsi spesa e cioè il rimborso chilometrico non sarà più di 0,81 centesimi al chilometro, ma 0,50.  E saranno sempre necessarie pezze giustificative. Sull’argomento, ecco un mio commento pubblicato sul Carlino del 25 aprile 2012.

IL MIO COMMENTO.

BRAVO presidente Richetti: le intenzioni dicono che il taglio (netto: quasi il 40%) ai rimborsi ci sarà. Potrebbe essere ancora più netto, ma per ora accontentiamoci. A Richetti e ai suoi colleghi chiediamo però di leggere questa lettera che ci è arrivata in redazione e che è firmata da Franco Mengoli, di Predappio. «Sono un dipendente pubblico, per anni ho lavorato a Bologna. 18 chilometri in auto, 65 in treno, tutti i giorni. Nessuno mi ha mai rimborsato nulla e il mio stipendio era 1/5 di quello dei consiglieri regionali. E’ tutto legale, dicono. Certo. Le leggi al riguardo, però, se le fanno loro stessi». Ieri il governatore Vasco Errani, parlando di innovazione, ha detto: «Se si vuole crescere, questo Paese deve cambiare». Giusto. Comincino però a cambiare, nel loro piccolo (piccolo?) questi signori che per andare in ufficio, in via Aldo Moro, a Bologna, pretendono il rimborso spese.