HO LETTO con molto interesse e anche con un po’ di commozione la mail di Gianfranco, che ricordava i suoi anni di pendolarismo da Pavia a Milano sui pullman della Sgea. Peccato che in tanti anni non ci siamo mai incontrati dopo esserci sfiorati e sicuramente visti chissà quante volte. Che ci si possa conoscere adesso che siamo entrambi in pensione? Pierangelo, Pavia

PREMESSO che il marchio Sgea (acronimo di Società Generale Esercizi Automobili) in questi anni non ha smesso di operare, la mail di Pierangelo ci costringe a indulgere all’amarcord. Era il primo settembre del 2002. Quel giorno la Sgea cedette il trasporto pubblico locale (leggi linee pendolari, a cominciare dalle quasi leggendarie Milano-Pavia e Pavia-Milano, partenze cadenzate ogni mezz’ora) a un società milanese. Atto doloroso, ma scelta strategica resa inevitabile da una circostanza: di lì a pochi mesi, come prescritto dalla normativa europea, i servizi automobilistici di linee locali sarebbero stati assegnati per zone omogenee, passando attraverso una gara con offerte al ribasso. Con la svolta di settembre la flotta degli autobus, che su 27 linee trasportava ogni giorno fino a 15mila viaggiatori, era stata ridotta da 165 a 40 mezzi. La Sgea aveva continuato le sue corse per le agenzie di viaggio, i servizi per maestranze, i collegamenti fra Pavia e gli aeroporti di Linate, Malpensa, Orio al Serio, le linee statali ed europee da Milano.
Nella direzione di via Palestro a Pavia e negli uffici di presidenza, in via Fusetti a Milano, tanti segni di una storia iniziata nel 1905, quando Alberto Pirelli, industriale illuminato, fondò la Sgea. All’epoca «automobile» era ancora un termine maschile, al plurale si diceva «gli automobili». Divenne femminile negli anni ’30 per merito di Gabriele d’Annunzio. Fu lui, l’Imaginifico, a sostenere che un mezzo tanto affascinante, vezzoso e bizzarro, non poteva che essere di sesso femminile. Nel 1910 apparve il mitico «gamba de legn», tram a trazione a vapore. Il 27 febbraio del ’36 la Sgea varò il primo autobus guidato da un autista paludato in un solenne spolverino.
Torniamo al treno e sul treno con una notizia positiva per gli amici pendolari. La giunta regionale ha stanziato 105,6 milioni di euro, cui si aggiunge un contributo statale di altri 26,6 milioni, per l’acquisto di 16 nuovi treni. Il progetto del Pirellone è quello di arrivare entro il 2016 a 63 nuovi convogli.
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