Mi è stato detto di richiedere il mio abbonamento online. Facile e dirsi, ma per un quasi pensionato come me non è una impresa del tutto semplice.
Credo che tutto si giochi su una tessera che si chiama Itinero e che sia questa la chiave di volta per poi richiedere online l’abbonamento. Vorrei saperne di più, anche perché mi pare di capire che i vecchi abbonamenti di carta con il tempo sono destinati a sparire del tutto. Vero che sarà così? Giovanni, Varese

CARO GIOVANNI, ecco qualche informazione che qualunque biglietteria è sicuramente in grado di fornire. Per prima cosa, la tessera Itinero può essere richiesta gratuitamente su trenord.it fino al 31 dicembre. La tessera, assicurano le Ferrovie, verrà recapitata a domicilio entro tre settimane. Ci si può rivolgere anche ai My link point di Milano Garibaldi, Milano Cadorna e Saronno, costo 4 euro e ritiro immediato, e a tutte le biglietterie Trenord compilando un modulo apposito. Anche in questo caso il costo sarà di 4 euro e la consegna avverrà a casa entro tre settimane. La validità di Itinero è di 4 anni. A questo punto siamo in possesso dell’indispensabile tessera da usare per acquistare o rinnovare l’abbonamento. Le modalità sono: on-line sul sito di Trenord; circuito bancomat; biglietterie; punti vendita esterni (bar, tabaccherie, esercizi commerciali dotati del nuovo sistema di bigliettazione elettronica. Sulla tessera possono essere caricati fino a tre titoli di viaggio (utile per chi, durante il mese, ha esigenze di destinazioni diverse oppure desidera caricare gli abbonamento dei figli). La tessera è personale. Per averla occorre lasciare il proprio «profilo» su sito di Trenord o su un modulo. Se va smarrita, ci si deve recare in un My link point (in caso di furto occorre portare la denuncia) e richiedere la nuova tessera al costo di 5 euro. Vediamo cosa non si può fare. Su Itinero non si possono caricare gli abbonamenti Io Viaggio. Sono abbonamenti integrati istituiti dalla Regione Lombardia, che ha realizzato una tessera ad hoc unica per tutte le aziende di trasporto lombarde (ferro e gomma), coinvolgendo quindi più soggetti. Coraggio, amico pendolare, ce la farai, ce la faremo anche se per motivi anagrafici proveniamo dall’epoca, ormai all’epilogo, della carta. In conclusione, segnaliamo a Giovanni e tutti i pendolari il romanzo di un pendolare. «C’è un cadavere in treno – Assassinio sul Malpensa Express» (edizioni il Ciliegio) è l’ultima fatica di Giovanni Maria Pedrani, ingegnere legnanese trapiantato a Saronno e pendolare di lungo corso. Un thriller scritto con umorismo, ambientato fra le province di Milano, Varese e Como.  Buona lettura e buon Itinero.

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