Un presidio di libertà

IL GIORNO DI PIETRA. Come dire il Grande Torino. Un nome che diventa sinonimo di epopea. Un blasone, una medaglia al merito, il vanto di poter dire «io c’ero» per coloro che hanno avuto il privilegio di vivere una grande stagione. Per chi non c’era, il rimpianto mitigato dall’orgoglio di militare sotto la stessa bandiera: […]

IL GIORNO DI PIETRA. Come dire il Grande Torino. Un nome che diventa sinonimo di epopea. Un blasone, una medaglia al merito, il vanto di poter dire «io c’ero» per coloro che hanno avuto il privilegio di vivere una grande stagione. Per chi non c’era, il rimpianto mitigato dall’orgoglio di militare sotto la stessa bandiera: una bandiera che si chiama Il Giorno. Italo Pietra, direttore del “Giorno” per dodici anni, dal 1960 al ‘72. Prima ancora il partigiano Edoardo, comandante delle Brigate dell’Oltrepò Pavese che per prime entrarono in Milano. Un combattente per la libertà. E soprattutto uno spirito libero.

UN GIORNALE-DOCUMENTO. Pietra punta sulla provincia per allargarsi al nazionale, i redattori del Giorno sanno che una notizia inesatta su Shanghai forse può passare inosservata, ma una imprecisione su Sesto San Giovanni provocherà telefonate di protesta, richieste di rettifica, commenti ironici nei bar. Pietra è al timone, da combattente e comandante. Il giornale ha poca pubblicità ma la domenica raggiunge le 300mila copie. La redazione è una fucina di futuri direttori. Gianni Locatelli andrà al Sole 24Ore, Vittorio Emiliani al Messaggero, Gaetano Scardocchia alla Stampa, Leonardo Valente ai Tg regionali. Paolo Murialdi ha assortito il gruppo redazionale. Dal Corriere, con Murialdi, sono venuti Franco Nasi, Giorgio Pecorini, il capocronista Forni. Quelli di Angelo Rozzoni, insuperabile maestro della «macchina», provengono dal Tempo di Milano. Il gruppo di Parma raccoglie, con Pietrino Bianchi, grande critico cinematografico, Bernardo Valli, Alfonso Madeo, Barigazzi, Chiarini, Paoletti. C’è chi come Fossati, Mariani, Rastelli, è stato partigiano o ha vestito la divisa dell’esercito di Liberazione, ma ci sono anche ex ragazzi di Salò che hanno aderito al grande progetto democratico e progressista del Giorno. Un direttore libero. Una scuola di libertà. Pietra titola il suo fondo su piazza Fontana «Infame provocazione». Scrive che chiunque sia stato, non prevarrà. E Il Giorno è l’unico giornale a non seguire false piste. Un presidio di giornalismo. Un presidio di libertà. Allora come oggi.