Ho sentito che il tribunale di Milano non ha accettato una class action di pendolari riferita al dicembre 2012. La cosa mi ha un po’ stupito dal momento che ho vissuto in prima persona quel periodo sciagurato, quando l’intero sistema ferroviario lombardo era andato drammaticamente in tilt.Penso che i pendolari avessero tutte le ragioni per portare avanti una class action. Mi piacerebbe sapere per quali ragioni non è stata accolta. Luciano, Milano

VERO. È DECISAMENTE un brutto colpo per i pendolari lombardi. I giudici di Milano hanno respinto la class action di Altroconsumo e di altre organizzazioni di consumatori contro Trenord per il caos ferroviario che si era registrato in quel nevoso mese di dicembre del 2012. Un mese allucinante che nessun pendolare può avere dimenticato. L’ordinanza del tribunale riconosce il diritto dei viaggiatori a essere risarciti, visto che i ritardi ci sono stati e i disagi si sono verificati. Innegabile. C’è un “però” ed è grosso. Il tribunale ritiene infatti che l’indennizzo offerto da Trenord (il 25% del costo dell’abbonamento mensile) sia un ristoro sufficiente per compensare ritardi, disservizi e tutte le sofferenze dei pendolari. Queste le motivazioni del collegio dei giudici. L’associazione dei consumatori non è ovviamente d’accordo e ha subito manifestato il suo totale dissenso. “Per Altroconsumo e le migliaia di pendolari coinvolti tali indennizzi sono inadeguati a compensare i disagi, le assenze dal lavoro, i danni anche patrimoniali subiti in quei giorni di caos, neve e inefficienza nella gestione dei disservizi e del blocco del trasporto su rotaie da parte di Trenord”. Altroconsumo chiede invece “un indennizzo per tutti gli aderenti alla class action del valore pari a quattro mensilità dell’abbonamento alla tratta utilizzata”. A sua volta Marco Pierani, responsabile delle relazioni esterne dell’associazione, parla di “ordinanza incomprensibile, con evidente volontà di non lasciar spazio all’istituto giuridico della class action in Italia”. “In quindici giorni da incubo – dice ancora Altroconsumo – , gravissimi i disagi subiti dagli utenti Trenord: il sistema di trasporto su rotaie in tilt, treni cancellati, sovraffollati, corse dirottate, ritardi, mancanza di informazioni. Una catena di avvenimenti che seppellì i diritti-base dell’utenza ferroviaria, gettando circa 700mila pendolari lombardi nel caos”. Nel 2014 Altroconsumo aveva depositato nella cancelleria del tribunale di Milano le adesioni raccolte: erano state ben 6.136, una folta rappresentanza del popolo pendolare che ogni giorno si sposta sulle linee della Lombardia. Ma non è bastato. Adesso i consumatori vanno in appello. [email protected]