Ticket, meglio prevenire che minacciare le multe

A un anno di distanza, nulla è cambiato sui treni (almeno sulla linea Milano-Asso). Vedere dei controllori è un’impresa. Che senso ha a questo punto inasprire le sanzioni (come da recente modifica delle condizioni di trasporto)? Non sarebbe neglio indurre i passeggeri ad acquistare i biglietti con controlli costanti invece che terrorizzarli paventando multe assurde? […]

A un anno di distanza, nulla è cambiato sui treni (almeno sulla linea Milano-Asso). Vedere dei controllori è un’impresa. Che senso ha a questo punto inasprire le sanzioni (come da recente modifica delle condizioni di trasporto)? Non sarebbe neglio indurre i passeggeri ad acquistare i biglietti con controlli costanti invece che terrorizzarli paventando multe assurde? Simone, Meda (Monza)

Simone ci scrive un anno dopo per segnalare ancora una volta l’assenza di personale a bordo treno. La cosa curiosa che emerge dalle comunicazioni dei nostri lettori è proprio questa: sono i passeggeri stessi a reclamare il controllo e ad essere soddisfatti quando questo viene effettuato. Paradossale, dirà qualcuno, ma è così. I viaggiatori vogliono maggiore rigidità per ristabilire quella che, in fondo, è (o dovrebbe essere) una condizione di normalità. Ci pare significativa una frase che l’assessore lombardo alle Infrastrutture e mobilità Alessandro Sorte (pendolare da Bergamo) ha pronunciato durante un confronto con i pendolari in una televisione della sua città: «In un anno e mezzo non ho mai visto un controllore.È da una settimana che comincio a ricevere sms da amici che mi scrivono: “Pazzesco, è passato il controllore“». Le presenze previste sul treno sono quelle del macchinista e del capotreno. Sui convogli con doppia composizione la normativa vigente prescrive il doppio capotreno. Intendiamoci: nessuno accusa il personale di lassismo. Come ci hanno spiegato più volte gli addetti ai lavori, spesso il capotreno non fa controlleria non per cattiva volontà, ma perché gravato da altre incombenze, a cominciare da quella di fronteggiare i guasti del materiale rotabile. Si torna allora a un problema base delle ferrovie lombarde: la manutenzione. Più manutenzione, meno guasti, meno fermate obbligate, maggiore presenza del capotreno fra i viaggiatori. Una settimana fa l’assessore ha incontrato in Regione cinque rappresentanti dei viaggiatori. È stato comunicato che gli aumenti tariffari scattati il primo giorno di febbraio faranno incassare 11 milioni di euro, troppo pochi per ripianare i 25 milioni che la Regione ha tagliato a Trenord. Una soluzione (per ora, giusto dirlo, solo prospettata) è il taglio delle corse nei fine settimana e nel mese di agosto. Assolutamente contraria la delegazione dei viaggiatori che ha indicato una possibile ricetta alternativa: fra gli ingredienti, combattere e possibilmente eliminare l’evasione a bordo treno.

gabriele.moroni@ilgiorno.net