SI AVVERTE un problema di sicurezza sempre maggiore sui treni e nelle stazioni del Lecchese: una sensazione inquietante di “terra di nessuno”. I controlli sono assenti nei convogli e nelle stazioni. Mi chiedo che cosa si faccia per ovviare a una situazione che diventa sempre più pesante. È il solito problema. È la solita domanda che ci rivolgiamo noi viaggiatori della Lecco-Milano: cosa si fa per garantire la nostra sicurezza? Alberto, Lecco

CARO LETTORE, qualche giorno fa un servizio del nostro Daniele De Salvo ha “fotografato” la situazione che si crea sui treni e gli scali della Lecco-Milano, soprattutto nelle ore serali.
Sui convogli scarseggiano i controlli. Le sale d’aspetto non vengono presidiate. I monitor sono assenti. Giorni fa una ragazza boliviana di 24 anni e una italiana di 17 sono state assalite nella stazione di Lecco da un giovane marocchino che ha rapinato i loro cellulari. Gli agenti della Polizia ferroviaria sono intervenuti e lo hanno arrestato. È stato processato e condannato a un anno e sei mesi per rapina. È tornato libero subito dopo il processo e ha ripreso a creare scompiglio (per usare un eufemismo). Una cosa incredibile, come se il personaggio fosse sicuro della sua impunità. Infatti, a 48 ore dalla scarcerazione, di notte, sull’ultima corsa ha aggredito un nigeriano. Era efficacemente spalleggiato da due connazionali, uno dei quali non si sarebbe nemmeno dovuto trovare in Italia perché espulso due volte (un’altra circostanza che dovrebbe fare riflettere). Privi, neanche a dirlo, del biglietto, ubriachi fradici, hanno dato vita a una scazzottata epica. Il capotreno ha bloccato il convoglio che è rimasto fermo per oltre un’ora per consentire ai carabinieri di riportare l’ordine a bordo. Tutti se la sono cavata con una denuncia.
E si tratta soltanto degli ultimi episodi. Ci sono state rapine. Ci sono lo spaccio di droga, i vandalismi, le molestie ai viaggiatori.

COME SEMPRE, caro lettore, si deve essere obiettivi e dare atto di quanto c’è di positivo. Polfer e questura non rimangono inattivi. Non sono mancati arresti e denunce di spacciatori, teppisti, vandali, graffitari. Vengono controllati i treni fermi in rimessa per evitare che continuino a trasformarsi in dormitori di disperati.
Un’altra nota positiva è la mobilitazione dei sindaci per installare telecamere e impianti di videosorveglianza sui binari. Le amministrazioni cercano accordi con Rete ferroviaria italiana per dare una gestione e un senso alla stazioni ormai deserte. Ad Airuno, Cernusco Lombardone, Olgiate Molgora, Osnago le stazioni ospitano associazioni, circoli ricreativi, depositi di biciclette.
Una risposta al deserto. E al pericolo. [email protected]