SU «IL GIORNO» è stato dato, giustamente, un buon risalto alla giornata delle ferrovie «dimenticate». Io sostengo che c’è un piccolo (piccolo?) patrimonio di edifici e di percorsi che fa parte della nostra storia e che potrebbe essere valorizzato a scopi sia didattici sia turistici. Penso, per esempio, a come risulterebbero interessanti delle visite durante i week end, delle gite nelle quali al piacere dello svago si aggiungerebbe quello della conoscenza. Gianfranco, Varese

PAROLA D’ORDINE: recuperare. Perché la scoperta di quello che il nostro lettore definisce giustamente «patrimonio» non sia circoscritta a una sola giornata, per quanto significativa. Ci fa piacere segnalare un esempio significativo in arrivo dalla Bergamasca. Una trentina di volontari dei gruppi Antincendio boschivo di Villa d’Almè e Botta di Sedrina, uomini della Protezione civile di Sedrina, semplici cittadini, hanno lavorato con passione e tenacia tutte orobiche. In due mesi hanno ripulito il sedime dell’ex ferrovia della Valle Brembana, fra Villa d’Almè e Sedrina. Sette chilometri (comprese le gallerie) che possono essere coperti, camminando di buon passo, con una full immersion nella natura. Il progetto prevede che la tratta diventi pedonabile. Ma gli oltre cento appassionati che hanno attraversato il percorso nella giornata promossa dall’Associazione per il rilancio della bicicletta sperano che ci sia spazio anche per le due ruote. RICORDIAMO che domenica 8 marzo, giornata delle ferrovie «dimenticate» e festa della donna, Legambiente Lombardia ha organizzato delle passeggiate dedicate in modo particolare alle donne e al loro impegno. Uno dei percorsi si è snodato lungo i binari abbandonati della Valmorea, fino alla stazione di Malnate, dove importanti testimonianze di archeologia industriale ricordano il lavoro femminile nella zona. Un’altra iniziativa è stata dedicata al troppo presto defunto trenino Voghera-Varzi. Rimpianto più recente ma non meno acuto per la ferrovia Cremona-Piacenza, ideata dopo la Grande Guerra, iniziata nel 1928, inaugurata nel ’33, soppressa il 15 dicembre 2013, in coincidenza con l’orario invernale. In tutta la Lombardia sono chiusi più di 1.189 chilometri di ferrovie «storiche» che potrebbero rappresentare una validisisma alternativa al traffico su gomma, con tutti i rischi di inquinamento che si porta dietro. Nostalgia a parte, uno spreco. [email protected]