Non bastavano i ritardi, adesso pure le soppressioni

UN FENOMENO già vissutto nei mesi scorsi, a cavallo fra dicembre e gennaio, si ripete sulla direttrice Vercelli-Mortara-Pavia: quello della soppressione costante di un treno al giorno (nel periodo precedente si verificò anche su coppie di treni ogni giorno per via delle turnazioni). Armando Accardo, portavoce del Coordinamento provinciale pendolari pavesi e referente di linea per la […]

UN FENOMENO già vissutto nei mesi scorsi, a cavallo fra dicembre e gennaio, si ripete sulla direttrice Vercelli-Mortara-Pavia: quello della soppressione costante di un treno al giorno (nel periodo precedente si verificò anche su coppie di treni ogni giorno per via delle turnazioni). Armando Accardo, portavoce del Coordinamento provinciale pendolari pavesi e referente di linea per la direttrice 28 Vercelli-Mortara-Pavia.

IL NOSTRO affezionato corrispondente Accardo ci ha inviato la mail nella giornata di mercoledì. Riassumeva le soppressioni nei primi tre giorni della settimana: lunedì 24 febbraio soppressi treni 4672 (Pavia 16.38-Vercelli 18.00) e 10317 (Vercelli 19.02-Pavia 20.28); martedì 25 febbraio: soppresso treno 4668 (Pavia 18.38-Vercelli 20.00); mercoledì 26 febbraio: soppresso (al momento) solo treno 4662 (Pavia 13.38-Vercelli 15.00). In una mail successiva ha comunicato le soppressioni di venerdì 28 febbraio: treno 4658 (Pavia 10.38-Vercelli 12.00); 4662 (Pavia 13.38-Vercelli 15.00, per la seconda volta); 4669 (Vercelli 14.02-Pavia 15.28); 4673 (Vercelli 16.02-Pavia 17.28). «Il trend delle soppressioni – scrive Accardo – non è un fenomeno in calo, anzi, a causa di guasti al materiale o di mancanza di personale, ci si ritrova a dover attendere un’ora per il treno successivo. Speravamo che almeno il fenomeno delle soppressioni fosse più sotto controllo, limitando cioè i danni con i ritardi o quantomeno istituendo dei bus sostitutivi. Purtroppo, parlando con i pendolari della linea, abbiamo saputo che l’implementazione dei bus sostitutivi avviene raramente e solo nei pochi casi in cui il guasto al treno è già stato anticipatamente previsto sulle successive turnazioni». Anche se in termini ferroviari il mal comune non è mai un mezzo gaudio ma una disgrazia moltiplicata, esprimiamo la nostra solidarietà a tutti gli sfortunati viaggiatori con il racconto di una nostra personale disavventura ferroviaria. Ci scusiamo della caduta nell’autobiografico. Nel pomeriggio di mercoledì viaggiavamo come d’abitudine sulla linea Varese-Milano. Treno 23041 in partenza da Parabiago alle 15.57. Il convoglio si è bloccato poco oltre la stazione da Vanzago per un guasto al sistema antincendio. L’attesa si è protratta per un’ora e 25 minuti. Il treno, particolarmente affollato, è stato riportato a Vanzago, dove i viaggiatori hanno trasbordato sul 23043, che nell’attesa aveva accumulato un ritardo di 70 minuti. Usciti di casa alle 15.30, abbbiamo raggiunto il posto di lavoro esattamente tre ore dopo. Non male per coprire una distanza di 23 chilometri.



gabriele.moroni@ilgiorno.net