Lo scandalo fa il tutto esaurito

ADESSO stupiamoci pure. Diamo sfogo alla nostra indignazione ma cominciamo con il prendere atto che «Sul concetto di volto nel figlio di Dio» ha fatto il tutto esaurito al teatro Franco Parenti. Colpa (o merito) della martellante pubblicità, del clamore mediatico, del pruriginoso richiamo per tutto quanto è trasgressione. Seconda considerazione. A Roma la programmazione […]

ADESSO stupiamoci pure. Diamo sfogo alla nostra indignazione ma cominciamo con il prendere atto che «Sul concetto di volto nel figlio di Dio» ha fatto il tutto esaurito al teatro Franco Parenti. Colpa (o merito) della martellante pubblicità, del clamore mediatico, del pruriginoso richiamo per tutto quanto è trasgressione. Seconda considerazione. A Roma la programmazione è trascorsa senza incidenti. A Milano è esplosa la contestazione e sono scesi in campo i nuovi crociati. Quali conclusioni trarne? Che nell’attenta metropoli il sentimento religioso è molto più elevato che non nella pigra capitale? Non esistono precedenti storici. Per recuperarne uno, remotissimo, occorre riandare a «Il Vicario», la pièce di Rolf Hochhut che affrontava la questione delle presunte responsabilità di Pio XII sull’Olocausto, accusando il Pastor Angelicus di colpevole silenzio. Allestita nel 1965 a Roma in un teatro ricavato in una cantina, la versione italiana durò la sola sera del debutto. Il giorno dopo la polizia chiuse i locali per mancanza del certificato di agibilità e nei giorni successivi il prefetto vietò lo spettacolo perché contrario alle norme del Concordato. Un’altra Italia. Migliore? Certamente diversa.