La scarsa manutenzione è causa degli incidenti

ETTORE FITTAVOLINI, del Comitato pendolari di Piacenza, fra i tanti che affrontano quotidianamente il viaggio per Milano e il ritorno, da molti anni nostro affezionato corrispondente, ci invia una sintesi del rapporto dell’Agenzia sulla sicurezza ferroviaria. Eloquenza delle cifre, più di qualunque discorso. Quello trasmesso da Fittavolini è un documento interessante e anche preoccupante agli […]

ETTORE FITTAVOLINI, del Comitato pendolari di Piacenza, fra i tanti che affrontano quotidianamente il viaggio per Milano e il ritorno, da molti anni nostro affezionato corrispondente, ci invia una sintesi del rapporto dell’Agenzia sulla sicurezza ferroviaria. Eloquenza delle cifre, più di qualunque discorso. Quello trasmesso da Fittavolini è un documento interessante e anche preoccupante agli occhi di chi viaggia (e in particolare di chi viaggia ogni giorno), soprattutto per i capitolo della mancata manutenzione, da anni tasto dolente delle ferrovie italiche. Publichiamo di seguito i dati principali. Ringraziamo Fittavolini e con lui tutti i pendolari che ci inviano con frequenza e regolarità le loro mail, segnalazioni, comunicazioni di ritardi, lamentele. La pazienza fa parte del dna dei pendolari. Cercheremno, nei limiti del possibile, di rispondere a tutti.

 

NEL 2012 gli incidenti sulla strade ferrate hanno avuto un andamento che non si è discostato da quello degli anni precedenti. Si sono verificati 108 incidenti classificabili come «gravi» (lo stesso numero del 2011), con 69 morti e 40 feriti gravi (contro i 65 e 34, rispettivamente, del 2011). Delle vittime, 66 erano estranee al sistema ferroviario: automobilisti o pedoni.  La scarsa manutenzione è la causa del 39% degli incidenti, come i deragliamenti. Sono stati cinque i deragliamenti collegati direttamente a problematiche manutentive. Sono in aumento gli incidenti provocati dal materiale rotabile in movimento (81 contro i 78 del 2011) con 56 morti e 29 feriti gravi (erano stati 50 e 31 nel 2011). Un media di incidenti, secondo l’Agenzia, in linea con i principali Paesi europei. E’ però sopra la media il dato del 75% di incidenti provocato dal materiale rotabile in movimento: 81 nel 2012 rispetto ai 78 del 2011, con 56 morti e 29 feriti gravi (rispettivamente 50 e 31 nel 2011). In questo bilancio sono stati considerati gli incidenti ai passeggeri, compresi quelli in salita e in discesa dai treni, con 4 vittime (2 morti e 2 feriti gravi). Un media negativa rispetto al 2011 (2 feriti gravi), ma ampiamente al di sotto dei valori registrati negli anni precedenti, confermando un trend in diminuzione del 73 per cento rispetto al 2009.  Nei cantieri sono stati registrati 3 feriti gravi (nel 2011 si era verificato un incidente mortale).

Gli ispettori dell’Agenzia hanno visitato 24 gallerie, in tutte è stata riscontrata la mancanza dell’analisi del rischio e in 21 quella del Piano generale di emergenza. In altre parole, in caso di emergenza non è ben chiaro dove sia possibile fuggire. In 15 gallerie era del tutto assente l’illuminazione di emergenza. In 3 non erano per nulla indicati i sentieri di fuga, in 8 mancavano in parte. In 18 latitavano gli allarmi sonori, in 15 era assente la segnaletica di emergenza. Da notare che in tutti questi casi si trattava di controlli a campione. Un controllo su 11 ha evidenziato il non rispetto delle norme e il numero sale di molto se ci si riferisce alle ispezioni nelle 34 imprese che in tutta Italia muovono il sistema treni-ferrovie: qui i casi di «non conformità» s’impenna al 20 per cento. Oltre a tutte queste criticità, gli ispettori dell’Agenzia sulla sicurezza ferroviaria hanno messo gli occhi sulla scarsa sicurezza ai passaggi a livello (cui si accompagna un rispetto «disinvolto» del codice stradale da parte di automobilisti e pedoni) e sul pericolo frane, che moltiplica il rischio di collisione sulle rotaie.

gabriele.moroni@ilgiorno.net