Un altro sciopero dei treni, l’ennesimo. Non ce la fanno a non farne almeno uno al mese. Sciopero, questa volta, per la sicurezza dopo l’aggressione al controllore (tutta la solidarietà perché stava facendo il suo dovere), ma vorrei che qualcuno capisse il problema dei passeggeri-clienti. Anche noi potremmo fare lo sciopero del biglietto senza dire niente alle ferrovie. Massimo Moletti, Cerano (Novara)

DOBBIAMO dissentire dal nostro lettore. Lo sciopero di martedì, come scrive anche il lettore, è stato proclamato dal sindacato autonomo Or.Sa per richiamare il gravissimo problema della sicurezza sulle nostre linee ferroviarie, dopo la brurale aggressione a un capotreno (che ha rischiato di avere un braccio tranciato da un colpo di machete) e a un collega, a opera di una banda di delinquenti. Si possono discutere le modalità dello sciopero, non le sue motivazioni. Qualche giorno fa si è riunita, come avviene periodicamente, la Conferenza regionale del Trasporto pubblico locale. Erano presenti i rappresentanti dei viaggiatori. «La sicurezza – hanno scritto in un documento – a bordo dei nostri mezzi pubblici è diventata ormai da tempo un’emergenza da affrontare con atti concreti e non solo a parole, cavalchiamo da anni questo tema e più volte, nelle sedi ufficiali, abbiamo contestato la riduzione del personale a bordo e l’assenza totale della Polfer nelle ore più critiche della giornata: dalle ore 20 alle ore 7». SONO I DUE aspetti basilari: l’agente unico sul treno e la presenza (o no) della polizia. Anche se, a nostro parere, è giusto sottolineare l’impegno quotidiano della Polfer, alle prese con un organico che rimane sottodimensionato e con un rete ferroviaria imponente, quanto a ramificazione, chilometri, numero di treni e di passeggeri, come quella della Lombardia. I rappresentanti dei viaggiatori propongono alcune priorità per sicurezza e servizio all’utente. La questione sicurezza deve essere risolta in maniera definitiva e non va strumentalizzata per l’ennesima richiesta di tagli. Regione Lombardia deve assicurare un servizio «reale» ai cittadini, nel rispetto del contratto di servizio e delle aspettative dell’utenza, evitando, per esempio, le continue soppressioni parziali di corse. La Regione è tenuta a garantire che il gestore Trenord «non possa e non debba prendere alcuna iniziativa»» sull’offerta di servizio», che deve rimanere quella concordata anche con la rappresentanza dei viaggiatori. [email protected]