In treno con l’amata bici? L’Emilia Romagna insegna

MI INTERESSEREBBE sapere se è vero che sui treni dell’Emilia-Romagna è stato aumentato lo spazio per le biciclette. Sarebbe un’ottima iniziativa, soprattutto nei mesi estivi, che mi piacerebbe vedere «esportata» in Lombardia. Sarebbe un’ottima occasione non soltanto per fare della sana attività sportiva, ma anche per conoscere e ammirare le bellezze paesaggistiche e storiche della […]

MI INTERESSEREBBE sapere se è vero che sui treni dell’Emilia-Romagna è stato aumentato lo spazio per le biciclette. Sarebbe un’ottima iniziativa, soprattutto nei mesi estivi, che mi piacerebbe vedere «esportata» in Lombardia. Sarebbe un’ottima occasione non soltanto per fare della sana attività sportiva, ma anche per conoscere e ammirare le bellezze paesaggistiche e storiche della nostra regione. Sarebbe molto più agevole se l’amico treno ci trasportasse in qualche località lontana dal traffico delle nostre città. E gli appassionati come me correrebbero a prendere il treno. Roberto, Varese

VERO. Dal 4 luglio, dopo un intervento di restyling, è entrato in servizio in Emilia Romagna il primo convoglio modello 582 attrezzato con sei stalli per il trasporto delle biciclette al seguito del viaggiatore. I posti per le due ruote sono collocati nella vettura semipilota. Si tratta del primo complesso 582, composto da motrice semipilota e da una vettura di 190 posti a sedere. È in servizio sulle linee Ravenna-Rimini, Rimini-Castelbolognese, Modena-Carpi-Mantova (un po’ di Lombardia), Bologna-Prato. Entro la fine del mese è previsto l’adeguamento di sei complessi per arrivare a un’offerta totale giornaliera di 100 treni. Viaggiare con la bici costa un supplemento di 3,5 euro, valido per 24 ore dal momento della convalida, o in alternativa un biglietto di seconda classe per il percorso desiderato. Sarebbe possibile «esportare» (come dice il nostro Roberto) il modello ferro-ciclistico emiliano anche in Lombardia. Perché no? Ma aspettiamo prima di posare i piedi sui pedali. Sarebbero necessari convogli adeguati che per il momento, a quanto ci risulta, non sono previsti nei programmi delle Ferrovie. Proviamo a immaginare se in un treno intasato di pendolari comparisse un passeggero con la bicicletta in spalla e pretendesse di salire. Anzi non immaginiamolo: sarebbe una visione troppo cruenta. Il trasporto delle biciclette è soggetto a regole precise. I treni con carrozze adibite al trasporto di biciclette sono indicati nell’orario ferroviario. Sui treni privi di carrozze apposite è consentito trasportare fino a un massimo di cinque biciclette per vettura, purché questo non pregiudichi il regolare servizio. In caso di particolare affollamento il personale di bordo può limitare l’accesso delle biciclette. I gruppi devono prenotare all’800.500005. Il supplemento sui treni lombardi è di 3 euro valido per 24 ore dalla convalida, l’abbonamento annuale di 60 euro. Gli spazi sono scarsi, dirà il nostro viaggiatore, le regole severe. Speriamo che proprio la riscoperta della bicicletta avvenuta in questi ultimi anni possa fare da volano al suo ingresso nel mondo ferroviario lombardo. Concludiamo con un suggerimento per una lettura piacevole, magari al termine di una sgroppata in bici. «Comodo, silenzioso, vicinanze metrò» è un divertente romanzo di Antonio Spinaci, pubblicato dall’editore Betelgeuse. A fare da innesco a una serie di situazioni imprevedibili e paradossali è l’annuncio che appare su una rivista di inserzioni immobiliari: un’anziana contessa decaduta mette in vendita un loculo nella tomba di famiglia al Cimitero Monumentale di Milano. La nobildonna individua il cliente ideale nel pendolare, che con la comoda anche se un po’ tetra sistemazione metterà fine ai suoi problemi di trasferimento.

gabriele.moroni@ilgiorno.net