Il dubbio di mio figlio: che cos’è un pendolare?

Qualche giorno fa, dopo avere assistito a una trasmissione televisiva, mio figlio mi ha chiesto a bruciapelo cos’è un pendolare. Devo dire che, anche se lo sono ormai da dieci anni (l’età di mio figlio), non sono stato capace di rispondere. E mi sono anche sentito un po’ stupido. Mi chiedo: se mio figlio ripeterà […]

Qualche giorno fa, dopo avere assistito a una trasmissione televisiva, mio figlio mi ha chiesto a bruciapelo cos’è un pendolare.

Devo dire che, anche se lo sono ormai da dieci anni (l’età di mio figlio), non sono stato capace di rispondere. E mi sono anche sentito un po’ stupido. Mi chiedo: se mio figlio ripeterà la domanda, cosa dovrò rispondergli? Luciano, Varese

TRANQUILLO, amico pendolare. Capita anche a chi è pendolare da tempo di non riuscire a definirsi. Nessun imbarazzo. Nessun motivo di sentirsi e soprattutto di considerarsi stupido. E complimenti per tuo figlio, che s’interessa a noi pendolari.  Allora. Se, come mi pare probabile, il rampollo dovesse reiterare l’interrogativo, gli si potrebbe rispondere per prima cosa che il pendolare è un signore (o una signora) che si alza molto presto tutti i giorni. Molte volte vede sorgere il primo sole e d’inverno assiste al dissolversi delle ultime nebbie.  Questo può essere l’inizio della risposta. Andiamo avanti. Il pendolare gode sempre di buona saluteper riuscire a reggere alla vita da pendolare. E’ dotato di una notevole forza di sopportazione. Altrimenti non sarebbe un pendolare. Se il figlio insistesse con la sua legittima curiosità, gli si potrebbe spiegare come si riconosce un pendolare. Il pendolare è identificabile per una serie di caratteristche fisiche e di particolari esteriori che lo distinguono dagli altri mortali. Borse sotto gli occhi. Aria sempre un po’ assonnata. Passo sempre svelto, di mattina per non perdere il treno e di sera per arrivare in fretta a casa. Generalmente porta il giornale infilato nella tasca del cappotto. In treno si appisola, legge, gioca a carte. Il pendolare di più lungo corso è provvisto a volte di un cuscino sul quale depositarsi, sempre che abbia trovato posto a sedere. Quando è in piedi (cosa che gli accade spesso), si distingue dai viaggiatori occasionali per le doti di stabilità che dimostra: non ha bisogno di appoggi per mantenere l’equilibrio e se gli capita di perderlo lo recupera all’istante. Infine, il pendolare è perseguitato da una sfortuna nera anche quando non viaggia da pendolare, fine settimana, vacanze e altro.

Insomma, il pendolare è tutto questo. E molto altro ancora, beninteso. Ma tuo figlio, caro amico Luciano, ci crederà?

gabriele.moroni@lgiorno.net