FUNERALI in Duomo per Nicolò Savarino. È giusto, è doveroso che le porte della cattedrale si aprano solennemente per il saluto a un buono, un generoso, un mite, un forte. Il vigile di quartiere Savarino era uno di quei militi ignoti che operano in silenzio per la sicurezza di tutti e di cui si scopre l’esistenza (molte, troppe volte) solo quando una morte violenta quanto ingiusta li strappa alla vita. Non dimentichiamolo dopo avergli tributato l’omaggio che merita. Non dimentichiamolo dopo che sarà trascorsa la lunga giornata del dolore, delle lacrime. Il modo migliore per onorare Nicolò sarà quello di non scordare la sua famiglia: gli anziani genitori che vivono in Sicilia, i fratelli, la compagna che aveva accanto. Sarà quello il monumento più bello alla sua memoria. Ricordare chi se ne va attraverso chi vive nel rimpianto, nello strazio quotidiano. A Nicolò, uomo di sostanza, che si dedicava agli altri senza nulla chiedere in cambio, s’impegnava con entusiasmo nel volontariato, era felice ogni volta che lo mettevano di servizio davanti a una scuola, piacerebbe così.
Non deludiamolo.

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