GRAZIE a Il Giorno, che ha pubblicato la notizia, ho potuto partecipare al sondaggio on line di Trenord per dare un nome ai nuovi treni regionali. Fra i nomi proposti, Arcobaleno, Jazz e Soffio, ho votato per Jazz. Un po’ perché sono un appassionato e po’ nel ricordo di mio padre, che mi raccontava di quando questa musica arrivava in Italia quasi clandestinamente. Adesso mi piacerebbe sapere chi ha vinto.
Luciano, Milano

LA SUA OPZIONE, caro lettore, è risultata vincente. Il nome Jazz è stato scelto nel sondaggio promosso da Trenitalia sul web per «battezzare» i nuovi treni del trasporto regionale. «Evoluzione – spiega Trenitalia – del Coradia Meridian modello Alstom, già conosciuto e ampiamente collaudato, Jazz va a infoltire e potenziare la famiglia musicale di Trenitalia, composta fino ad oggi dai Vivalto e dai Minuetto. Il suo nome s’inserisce quindi nella stessa area semantica, ma con l’obiettivo di immettere, da subito, un’aria nuova nell’intero panorama del trasporto regionale. La musica che Jazz intende offrire vuole essere niente affatto prevedibile e scontata, ma dotata di nuova energia ed entusiasmo: frizzante, vivace, versatile, moderna. Jazz è un nome beneaugurante, ma il nuovo treno è più di un semplice auspicio».

Speriamo, amici pendolari. Speriamo che non si tratti della solita musica. E che i pendolari non siano costretti a ribattezzare altrimenti i nuovi treni. Con titoli di grandi film: «Una giornata particolare» (in treno), «La grande illusione» (la puntualità), «Quell’ultimo treno (non per Yuma ma per Cremona o per Lecco)», «Vite vendute» (per via di biglietti e abbonamenti troppo costosi), «Ieri, oggi, domani» (la musica, appunto, non cambia), «La vita è bella» (ma non quella del pendolare). Con titoli di canzoni: «Volare» (il sogno irrealizzabile del pendolare), «Strada facendo» (e penando), «Come prima» (nulla cambia). Con titoli di commedie musicali: «Il giorno della tartaruga» (l’inarrivabile coppia Rascel-Delia Scala).
Parliamo d’altro. Segnaliamo un romanzo. S’intitola «Oro rosso», autore Luca Spaziani, avvocato fiorentino. Il titolo prende spunto da un fenomeno di stretta e crescente attualità nel mondo ferroviario, quello dei furti di rame (l’«oro rosso») lungo le linee e nei depositi. Una piaga sociale sviluppata al punto da spingere il ministero dell’Interno a creare un Osservatorio deputato al monitoraggio e al contrasto. È la storia di due fratelli romeni, Katia e Nicu, che dopo l’abbandono dei genitori e un’infanzia trascorsa nella baracca di un capo nomadi, tentano un difficile affrancamento.
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