Voglio informare che la stazione di Renate-Veduggio anni fa, quando c’erano i controllori e il capostazione che ci abitava sopra, era sempre in perfetto ordine e anche la sala di attesa.  Ora, purtroppo, da quando si è deciso di tagliare il personale su alcune tratte, la stazione si trova in uno stato di degrado assoluto: assenza di obliteratrice; sala di attesa chiusa; nessun display che avvisi i passeggeri se il treno arriva in orario oppure per cause accidentali in ritardo; sporcizia ovunque, lattine di alcolici, bottiglie, carta. Sarebbe bello rivedere la nostra cara stazione modernizzata come del resto ho visto a Berlino. Chissà, forse in futuro. A mio avviso i controllori sul treno dovrebbero viaggiare in borghese muniti di un tesserino distintivo, come in Germania e negli Usa, perché purtroppo tanti la fanno franca. Alessandro Alberti, Veduggio (Monza Brianza)

QUESTA la risposta di Rete Ferroviaria Italiana a cui abbiamo girato la mail del nostro lettore: «La fermata di Renate-Veduggio, che si trova sulla linea Monza-Molteno-Lecco, è utilizzata quotidianamente da circa 400 viaggiatori al giorno. Un flusso certamente non paragonabile a quello della stazione di Berlino. La pulizia dei binari viene regolarmente effettuata. La fase di congiuntura economica che tutto il Paese sta vivendo e le scarse risorse disponibili non permettono ad oggi di programmare investimenti per il restyling della sala d’attesa e l’installazione dei monitor. Per le piccole stazioni a bassissima frequentazione prive di possibilità di sviluppo commerciale, come Renate-Veduggio, Rete Ferroviaria Italiana si attiva per stipulare contratti di comodato d’uso gratuito con Enti Locali o associazioni no profit. Tali contratti prevedono la cessione dei locali di stazione non più funzionali all’esercizio ferroviario per destinarli ad attività sociali, culturali, di assistenza (tra cui, ad esempio, esposizioni artistiche, accoglienza turistica, ludoteca, riunioni di quartiere, protezione civile, vigili urbani, assistenza ai disagiati, pro-loco). In cambio è richiesto che l’ente o l’associazione si faccia carico della piccola manutenzione, della guardiania e della pulizia del fabbricato. In questo modo la collettività viene arricchita di strutture di servizio e si garantisce un “presenziamento indotto” della stazione, con positivi effetti anche in termini di qualità e decoro».  Le nostre stazioni, per quanto piccole, sono altrettante Berlino per chi le frequenta e le «vive» ogni giorno. La mail di Alessandro Alberti ci riporta a tempi neppure troppo lontani, ma che ripensati oggi appaiono remotissimi, al capostazione che abitava nella stazione, ai vasi di gerani sul davanzale, alla biancheria distesa. Con il capostazione si diventava amici, si vedevano crescere i suoi figli, si dividevano piccoli gioie, problemi quotidiani, a volte anche grandi dolori. Quelle stazioni abitate appartengono all’album di un’Italia che sta scomparendo. Ma questo non deve diventare una giustificazione al degrado, all’abbandono.  Ringraziamo una volta di più gli amici pendolari che ci stanno inviando numerose e-mail. Cercheremo di rispondere a tutte o comunque di segnalarle. Come per quelle di Umberto Valsecchi che ci ha comunicato in rapida successione i disguidi nel quali è incappato il treno con partenza o destinazione Paderno Robbiate. L’8 marzo il regionale 10785 delle 18.01 da Milano Porta Garibaldi per Paderno è stato cancellato. Lo stesso giorno il regionale 10787 delle 18.31 da Porta Garibaldi per Paderno è giunto a destinazione alle 19.17 con 11 minuti di ritardo. L’11 marzo il regionale 10760 delle 7.52 si è presentato a Porta Garibaldi con un ritardo di 12 minuti.
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