Alberto Sordi vince l’Oscar del ricordo e dell’affetto

La concomitanza con questa tormentata consultazione elettorale ha offuscato in parte i dieci anni dalla morte di Alberto Sordi. Peccato. Rimpianto si aggiunge a rimpianto, rammarico si somma a rammarico. Il più grande è certo quello di averlo perduto. Ha rappresentato qualcosa di più di un grande attore. E’ stato un grande, grandissimo compagno di strada […]

La concomitanza con questa tormentata consultazione elettorale ha offuscato in parte i dieci anni dalla morte di Alberto Sordi. Peccato. Rimpianto si aggiunge a rimpianto, rammarico si somma a rammarico. Il più grande è certo quello di averlo perduto. Ha rappresentato qualcosa di più di un grande attore. E’ stato un grande, grandissimo compagno di strada e di vita. Non lo abbiamo mai incontrato. E’ stato come se ci avesse sempre camminato al fianco fino al momento in cui non è stato costretto a congedarsi. Ancora un rammarico. Quello che se ne sia andato senza avere ricevuto il riconoscimento che gli sarebbe spettato più che a ogni altro. Film come “Un americano a Roma”, “La grande guerra, “Una vita difficile”, quel capolavoro assoluto che è “Tutti a casa”, “I vitelloni” felliniani, la straordinaria prova d’attore (drammatico) che è “Un borghese piccolo piccolo”. Ma non importa. Alberto Sordi vince ogni giorno l’Oscar del ricordo e dell’affetto