Abolite le sale d’attesa. Ma la colpa è dei vandali

NELLE MIE quasi quotidiane navigazioni in Internet mi sono imbattuto in un blog in cui si parla della sala d’aspetto della stazione di Rogoredo. Una sala d’aspetto che non c’è o meglio non c’è più. Esisteva un tempo, con 40-50 posti a sedere ed era aperta ovviamente a tutti i viaggiatori. Leggo che adesso al suo posto c’è […]

NELLE MIE quasi quotidiane navigazioni in Internet mi sono imbattuto in un blog in cui si parla della sala d’aspetto della stazione di Rogoredo. Una sala d’aspetto che non c’è o meglio non c’è più. Esisteva un tempo, con 40-50 posti a sedere ed era aperta ovviamente a tutti i viaggiatori. Leggo che adesso al suo posto c’è la sala Vip per i passeggeri del Frecciarossa, neanche per tutti, ma per quelli che sono abbonati al servizio: costo del singolo ingresso 25 euro, costo dell’abbonamento annuo 500 euro. Mario, Milano

IL NOSTRO LETTORE completa il quadro aggiungendo che a disposizione dei viaggiatori rimangono soltanto 8 posti a sedere nella piccola biglietteria, con gente in attesa e gente in coda e altra ancora che staziona per i motivi più diversi. Situazione quantomeno difficile, visto che transitano ogni giorno migliaia di passeggeri, un numero in aumento perché Rogoredo è fermata per treni regionali, suburbani, intercity e anche per l’alta velocità (Frecciarossa e Italo). Al lettore si dovrebbe rispondere che ormai da anni nella grandi stazioni di tutta Italia (e non solo in quelle lombarde) non esistono più sale d’attesa. Una decisione presa perché i locali erano troppo spesso obiettivo di vandali e ricovero di senza fissa dimora. Una spiegazione che potrà non piacere, soprattutto per chi ha sotto gli occhi il disagio e la confusione provocati dall’assenza di una «vera» sala d’aspetto in uno scalo importante, un autentico crocevia come Rogoredo. Cambiamo discorso. Le quotidiane vicissitudini dei pendolari non sono legate solo a ritardi e soppressioni di treni. Ci si mette anche quell’autentica piaga rappresentata dai furti di rame lungo i binari. Ne sanno qualcosa i viaggiatori mantovani ed emiliani che giorni fa si sono trovati imbottigliati e fermi fra le stazioni di Carpi e Gonzaga Reggiolo. Un furto di rame ha provocato un guasto agli impianti di circolazione nella stazione di Rolo-Novi-Fabbrico. Disagi dalle 18 fino alla tarda serata. I treni in partenza da Mantova hanno terminato la loro corsa nelle stazioni di Gonzaga o di Suzzara. Fra le stazioni è stato attivato un servizio sostitutivo con autobus. Coincidenza curiosa e anche vagamente sinistra. Lo scorso 16 novembre la linea ferroviaria Modena-Mantova era stata interrotta dalle 5 alle 9.15 (sic) tra le stazioni di Rolo (Reggio Emilia) e Suzzara (Mantova). Anche allora la causa era stata un furto di rame avvenuto a Gonzaga.

gabriele.moroni@ilgiorno.net