Noi ci conosciamo già. È una fortuna perché semplifica le presentazioni. Ringrazio l’Editore della sua fiducia e saluto con un abbraccio Pierluigi Visci, che mi ha preceduto e sarà il direttore editoriale.
Tra persone che si conoscono si potrebbe pensare che ci sia poco di nuovo da dirsi e invece non è così. Mai come in questa stagione il giornale, nella sua duplice veste di carta stampata e di web, sta cercando di pensare ed agire in modo nuovo.


Stavo riflettendo in questi giorni e mi chiedevo tra le tante cose travolte dai tempi che cosa sia rimasto della cosiddetta linea politica. Abbiamo vissuto epoche in cui non se ne poteva fare a meno. Quando si diceva: allineati e coperti o dacci la linea. La linea in quanto modalità tattica si scontra con i tempi della crisi che è globale e di lungo periodo. Le capacità di tenuta sono fragili e bisogna essere agili nel percepire i rapidi cambiamenti. Oggi il governo Monti non è quello di una o due settimane fa. Monti non è più quello che si presentò come professore. Appare più stanco, sempre meno professore e sempre più politico. Risoluto e perfino passionale.
Il nostro giornale cerca di raccontare con chiarezza e completezza. Scriveva Gaetano Salvemini che l’imparzialità è un sogno e la probità un dovere. Non so se ci riusciamo sempre ma è un obiettivo che perseguiamo nel suo duplice linguaggio della carta stampata e del Quotidiano.net, che sono facce di un’unica moneta, momenti diversi dell’identico scopo di informare.
Cercheremo sempre di più di essere con voi, approfittando della velocità che ci consente il web e della riflessione consentita dai tempi più lunghi del giornale stampato. Cercheremo di rispondere ai bisogni, alle aspettative, alla domanda di giustizia, oggi la chiamano anche equità, alla necessità di imporre il primato della moralità, che dà un senso all’esistenza, uno scopo a chi non gode di privilegi, una ragione a chi non fa parte di caste: sono più di una, un buon motivo a chi difende i meriti. Questa qui vi sembra antipolitica? A me pare politica, di quella che purtroppo abbiamo perso per strada.
Cercheremo di trovare i motivi della fiducia e dell’ottimismo, che è fede nell’uomo e nella sua ragione. Crediamo che nelle buone cause ci sia anche la bellezza oltre che la sapienza. Cercheremo di essere chiari, semplici e sintetici nell’esposizione e nella spiegazione, esaurienti nei contenuti, tempestivi, aggiornati nell’informazione dei grandi fatti e nella cronaca locale. Ci avvantaggiamo di avere profonde radici nelle nostre regioni, che ci identificano come la loro voce e consideriamo questa caratteristica un privilegio, un onore e un dovere. Buon lavoro a tutti.