Un discorso da ascoltare

C’È QUALCOSA che perseguita il Presidente della Repubblica più di quanto non facciano le provocazioni di Grillo o la crescente ostilità di Forza Italia ed è la debolezza, a momenti perfino l’inconsistenza, degli esponenti istituzionali, che dovrebbero concorrere con lui al funzionamento dello Stato. Ed è ancora di più la debolezza del governo. Più certe […]

C’È QUALCOSA che perseguita il Presidente della Repubblica più di quanto non facciano le provocazioni di Grillo o la crescente ostilità di Forza Italia ed è la debolezza, a momenti perfino l’inconsistenza, degli esponenti istituzionali, che dovrebbero concorrere con lui al funzionamento dello Stato. Ed è ancora di più la debolezza del governo. Più certe figure non si dimostrano all’altezza, più il governo appare ondivago e incerto più Napolitano supporta i vuoti e interviene al punto da rafforzare la convinzione nei suoi detrattori di aver trasformato l’Italia in una Repubblica presidenziale. Sicuramente è costretto in questa situazione a non preoccuparsi di risultare al di sopra delle parti, al contrario, perché non crolli la fragile impalcaura che sorregge un potere politico esangue, deve correre da una parte all’altra, come fosse un vigile del fuoco impegnato con un incendio che si allarga.

HA DOVUTO perfino rimproverare i Presidenti delle Camere, in particolare quello del Senato per aver consentito quell’orrendo guazzabuglio prodotto da pressioni lobbistiche, che hanno trasformato un decreto impresentabibile pensato per evitare la bancarotta del comune di Roma in un decreto milleproroghe indecente almeno quanto lascia intuire il nome che porta. È un fine anno questo che ha espresso il peggio dal punto di vista politico e il più deprimente da parte del governo. Allora se è questa la situazione, e purtroppo è questa, la domanda che dobbiamo porci, è la seguente: è pensabile che si possa andare avanti in questo modo per altri due anni, ovvero sino al 2015? È pensabile si possa immaginare ancora un tratto di navigazione magari se si raggiungerà un patto almeno tra Letta e Renzi per concordare una mappa credibile? Condivisione ineludibile perché l’asse Letta Napolitano non basta più.

APPARE perciò destinato a rimanere inascoltato e a risultare un’impolitica provocazione l’appello di Forza Italia di boicottare il discorso di fine anno del Presidente della Repubblica, spegnendo la tv. Perché se c’è un fine anno in cui quel discorso non sarà solo un rito ma qualcosa di molto più importante perché ci permetterà di capire cosa ci riserverà il 2014, sarà proprio il discorso che farà martedì sera. Perché la situazione è tale che Napolitano non farà solo il bilancio di un anno terribile ma ci dirà anche qualcosa che riguarderà il percorso di governo, per quanta attenzione possa riservare a non apparire sostegno. Potremo capire dalle sue parole anche quanta residua fiducia gli rimanga per poter almeno concludere una sola, non si prentende tutte, ma almeno una sola delle riforme di cui inutilmente si parla da anni. Ci farà capire insomma se Letta avrà ancora la possibilità di dare una prova di sé o non appaia anche a lui, suo difensore, poco difendibile. Se è vero che la stabilità non può prescindere dai risultati.