Troppi ladri

MA SE È VERO che la nostra magistratura è così meritevole e la migliore di tutti da meritarsi di essere esclusa dai tagli che riguardano gli altri statali, perché ci sono così tanti ladri in giro? Soprattutto pensando che se è vero che un buon numero viene acciuffato un altro numero e ben maggiore rimane […]

MA SE È VERO che la nostra magistratura è così meritevole e la migliore di tutti da meritarsi di essere esclusa dai tagli che riguardano gli altri statali, perché ci sono così tanti ladri in giro? Soprattutto pensando che se è vero che un buon numero viene acciuffato un altro numero e ben maggiore rimane impunito. Poi via, è leggermente volgare sbandierare il teorema (ci hanno preso per fessi? ) che l’indipendenza del magistrato si misura con il suo stipendio, confondendo il reddito con la morale e dimenticando che il primo è una variabile la seconda un dovere imprescindibile.

La verità è che quando la finzione diventa metodo i meriti perdono valore e fa rabbia, proprio per la divisa che indossa, vedere le foto d’archivio del colonnello della Finanza accusato di aver preso mazzette per chiudere un occhio anzi due. Ci sono foto in cui è vestito da parata con dieci chili di medaglie al merito (di che?) da fare invidia ad un generale sovietico e quando le medaglie si regalano a chi non le merita e magari si rifiutano a chi le merita allora vuol dire che c’è un gran casino in giro, come direbbe Scajola. Lo stesso dicasi per quel sant’uomo di sindaco, anzi di ex sindaco di Venezia, Orsoni, che finalmente ha capito che doveva sloggiare.

L’EX SINDACO di Venezia ha detto che non ha «nulla da rimproverarsi» trascurando di spiegare che se non ha avuto responsabilità dirette in quella mangiatoia che era il Mose certamente ha avuto quella o di non aver visto o di aver fatto finta di non vedere. Se non c’era dormiva. Così ha fatto il patteggiamento e poi il giorno dopo prentendeva di tornare a fare il sindaco come se nulla fosse accaduto. Un bella faccia tosta, perché o lui è digiuno di diritto o è digiunissimo di politica.

Ce ne fosse uno che ammettesse di essere colpevole tra i tanti arrestati, sono tutti innocenti, candidi come agnellini. E allora chi se li è mangiati quei milioni? E certo ha ragione chi ricorda a Renzi di non poter chiudere la partita scaricando solo Orsoni, perché nelle tangenti di Mose c’è dentro il partito fino al collo, per cui se vuol fare piazza pulita come dice e se è vero che dopo aver vinto con il 41 per cento non può permettersi di vivacchiare, allora faccia piazza pulita davvero. Noi siamo qua ad aspettare per vedere se la farà.

NON SI CAPISCE poi dove vogliano parare quei quattro gatti di senatori che credono di farsi gli affari loro e sono usciti dal partito o hanno fatto finta. In questo bailamme di ladri veri, decorati immaginari, sindaci candidi per modo di dire e senatori che si sentono Napoleone vogliamo ricordare che non ne possiamo più della politica teatrino e di quelli che scambiano la vita parlamentare in quello che il saggio Scajola chiama appunto un grande casino, anche se lui si riferisce alle case che gli pagano gli altri e non l’avvertono nemmeno.

In un paese in cui ci sono ex generali che seppelliscono i soldi in giardino e un partito in cui i dirigenti si servono alla cassa tangenti come fosse una banca c’è qualcosa che non va. Per dare solo alcuni esempi di uno stesso male, di una stessa debolezza morale, di una stessa malattia che ha colpito politici, imprenditori, magistrati, segretarie, guardie e ladri. Chiamate il medico.