SONO sconcertato nel vedere le polemiche e i personalismi che si registrano nella gestione dell’emergenza terremoto. Ho letto che il capo della protezione civile ha respinto le accuse di eccesso di zelo per il fatto di impedire l’accesso ai capannoni industriali. Io credo che invece delle polemiche occorrerebbe lavorare sodo e in silenzio.
daniele, ilcarlino.it

Risponde Giovanni Morandi, direttore Qn e il Resto del Carlino

SE C’È una cosa che non serve in situazioni come questa che sta vivendo l’Emilia sono le ovvietà, come mi pare di riscontrare nelle parole del capo della Protezione Civile, Gabrielli. Dire che tiene le fabbriche chiuse perché preferisce salvare la vita invece dello spread è una battuta ad effetto ma nello stesso tempo l’autodifesa di chi risponde alle critiche convinto di aver ragione e gli altri torto. Invece chi tiene le fabbriche chiuse e non consente di accelerare la ripresa del lavoro non salva la vita, semplicemente intralcia la ripresa del lavoro e mi spiego. Hanno tirato fuori da un palazzo diroccato un lampadario di vetro, si decidano a tirar fuori dai capannoni sigillati le macchine che possano riprendere la produzione in altri capannoni già trovati, già pronti ma ancora desolatamente vuoti. In una parola: sveglia!
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