L’esercizio più inutile in cui potremmo perderci è chiederci il significato del voto. Più chiaro di così non poteva essere. Il messaggio è di cambiare tutto a cominciare dai nomi, che è cosa diversa dai partiti, entità con le quali per ora i cittadini preferiscono non avere rapporti. Non a caso il neosindaco di Parma, lo sconosciuto fino a ieri Pizzarotti, ha detto di aver vinto lui e non il partito di Grillo.

In parte è vero. Ma è anche vero che gli italiani hanno votato per Grillo in quanto giullare, fino a ieri lo chiamavano comico, e in quanto espressione di un’altra politica, fino a ieri era dell’antipolitica. Chi vince viene sempre facilmente nobilitato. Nuovi modi, contenuti e uomini e soprattutto trasparenza. I soli a cui gli elettori chiedono di non cambiare sono i nuovi arrivati.

Quante volte torna il termine nuovo! C’è stata una svolta, ma quella vera deve ancora venire. L’aspettano gli elettori che si sono astenuti, quelli dell’area di centrodestra e anche quelli che votano a sinistra. Per il sindaco di Firenze, Matteo Renzi , e il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, è arrivato il momento. E anche per altri che non si siano già bruciati la fiducia degli italiani e che vogliono mettersi in gioco. Se non loro chi? Se non ora quando?