Quando l’abbiamo saputo

HO CHIESTO a mio figlio di 17 anni quanto fosse dispiaciuto della morte di Lucio Dalla e lui, con mia sorpresa, mi ha detto di essere troppo giovane per ricordarne brani in particolare. La musica ci unisce e ci dà però anche le distanze del tempo. Per me Dalla è la mia giovinezza, i miei […]

HO CHIESTO a mio figlio di 17 anni quanto fosse dispiaciuto della morte di Lucio Dalla e lui, con mia sorpresa, mi ha detto di essere troppo giovane per ricordarne brani in particolare. La musica ci unisce e ci dà però anche le distanze del tempo. Per me Dalla è la mia giovinezza, i miei amori. Un pezzo della mia vita.

ego, ilcarlino.it

MI HA CHIAMATO, erano passate le 11, il vicedirettore Massimo Gagliardi e mi ha detto: «È morto Lucio Dalla. L’hanno trovato in un albergo in Svizzera. Ma devo cercare conferma. Ti richiamo». Per una mezz’ora non si capiva se la notizia era vera o fosse ancora vivo ma grave. Ero con Marco Mangiarotti, che ha cominciato a telefonare. A mezzogiorno mi ha richiamato Gagliardi: «È morto». Il tempo di passare la notizia alla nostra redazione web e l’hanno rilanciata tutte le agenzie. Il primo a riprenderci è stato Sky. Da quel momento l’emozione è cominciata a gonfiare come le lacrime. Mi sono ricordato di quella mattina in cui ero in autostrada e la Rai interruppe i programmi per annunciare la morte di Lucio Battisti. Pioveva e i finestrini dell’auto grondavano, come se piangessero.

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