Quando il G8 era vanità

MI CHIEDO a che cosa servano riunioni come quelle del G8 per affrontare e trovare soluzioni ai problemi di oggi che sono legati alla recessione e alla crisi economica mondiale, ma soprattuto europea. Come si può immaginare che bastino due giorni per trovare una cura che si cerca da anni? Mi pare solo un’illusione, se […]

MI CHIEDO a che cosa servano riunioni come quelle del G8 per affrontare e trovare soluzioni ai problemi di oggi che sono legati alla recessione e alla crisi economica mondiale, ma soprattuto europea. Come si può immaginare che bastino due giorni per trovare una cura che si cerca da anni? Mi pare solo un’illusione, se non un inganno.

ale, ilcarlino.it

 

HO SEGUITO, quando ero inviato, diversi G8 o per meglio dire vertici delle maggiori potenze mondiali, perché in passato il numero dei paesi membri era inferiore a 8. Successe a Venezia nell’80 e nell’87, presidenti Cossiga e Fanfani, a Napoli nel ’94 e a Genova nel 2001 con Berlusconi. Questi incontri prima erano fiere delle vanità, esibizioni dei successi raggiunti ma anche occasioni per imprimere nuove energie là dove ve ne fosse bisogno, vedi Napoli e più recentemente l’Aquila. Col tempo, però, si sono perse le ragioni stesse di questi incontri, al punto da farli apparire inutili. Quello odierno di Camp David appare invece come un’ultima concreta speranza per tentare di salvare l’Europa, e non solo. Paradossalmente i Grandi hanno ritrovato una ragione per tentare di governare

i problemi del mondo.

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