DOPO l’annuncio di Monti di voler andarsene, i tempi della crisi hanno subìto un’accelerazione ma la svolta non si può dire sia stata del tutto inattesa. L’uscita del Pdl dalla maggioranza aveva già fatto comprendere che era cominciato il conto alla rovescia ma interessante è capire perché si sia giunti a questa svolta. Direi che tutto nasce dal grande successo che hanno riscosso le primarie del Pd. Come è già accaduto, ogni volta che la sinistra sente di vincere spunta Berlusconi. La sua decisione di tornare a occuparsi di politica in prima persona è da manuale, perché anche in questo caso il suo annuncio è stato dato quando tutto sembrava deciso, ovvero che lui fosse destinato alla rottamazione e che l’Italia praticamente cominciava a considerare superfluo andare a votare, tanto avrebbe vinto la sinistra. Anche ora i più pensano vincerà la sinistra, perché alle elezioni non basta dire ci sono anch’io per arrivare primi. Ma certamente Berlusconi ha valutato che l’esserci gli risulterà più utile che non esserci e forse sarà utile anche per risvegliare la politica, ovvero la Bella Addormentata. Fino a una settimana fa eravamo a raccontare il ballottaggio delle primarie del Pd tra Bersani e Renzi. E l’anomalia, magari nemmeno ce ne accorgevamo, stava nel fatto che eravamo diventati tutti di sinistra.
NON TROVAVI nessuno che dicesse: non mi interessano queste elezioni, io sono di un altro partito. No, tutti erano ansiosi di vedere come sarebbe finita e tutti partecipavano emotivamente al voto, in molti casi, anzi meno di quanto avrebbero voluto, anche gli elettori di centrodestra sono andati a votare il capo del centrosinistra. Un’anomalia, segno di un vuoto che si era aperto in un’area politica, che aveva perduto ogni motivo di attenzione, al punto che ci chiedevamo: ma la destra, diciamo il centrodestra, esiste ancora? Eppure è sicuro che c’è una buona parte dell’Italia che è fatta di elettori moderati. E questa Italia avrebbe potuto anche accettare Renzi ma non si riconosce in Bersani, non perché non lo meriti ma perché rappresenta una storia diversa.
LA SECONDA anomalia stava e sta nel fatto che, a distanza di un anno dal varo del governo dei tecnici, l’Italia è in condizioni che per ritrovare paragoni bisogna andare al dopoguerra. Le famiglie non ce la fanno più, i giovani non trovano lavoro, i padri lo perdono, i consumi sono stati azzerati. Vi sembra poco? E tutti a dire che va bene così e che sono sacrifici utili. Ma chi non ha un lavoro può essere interessato ai sacrifici utili? Insomma eravamo in una situazione folle — e miope è stato chi non ha saputo vedere — nella quale Grillo era diventato il solo portavoce di questi problemi e dell’Italia reale. Tutti gli altri, ovvero tutti i partiti, stavano a fare le damigelle al governo. Proprio domenica scorsa ci interrogavamo se non si dovesse cercare un’altra politica diversa da quella del governo Monti. Ecco direi che Berlusconi si è posto queste domande. Hanno detto che si è comportato da padrone. E’ vero, ma il carisma non te lo dà nessuno e in questo anno non c’è stato nessuno che abbia alzato tanto la voce da guadagnarsi il ruolo di sucessore. La destra è sempre stata una terra di individualismi ma oggi ha solo piccoli rissosi capetti. Berlusconi ha riempito il vuoto della loro esistenza.