CONSUMATO il dramma politico di Bersani, che prima ha vinto ma perso per un risultato elettorale che non gli lascia mano libera di governare e poi ha perso ma vinto per la fallita rincorsa ai grillini e il conseguente pieno di presidenze a Camera e Senato, in questo avvio di legislatura la domanda che si aggira come uno spettro sull’Italia è: e ora chi governa? L’immagine dei neoeletti grillini che si fanno le foto e salutano mamma e papà che li ammirano dalla tribuna dei parenti e l’immagine del volto pallido e smunto di Berlusconi che esce dall’ospedale non creduto malato dai magistrati di Milano esprime il contrasto che c’è tra l’Italia dei vecchi guerrieri feriti davanti a cumuli di macerie causate da odio e intolleranza e l’Italia dei nuovi che sorridono felici e non si rendono conto di essere anche loro in mezzo alle macerie. Con il rispetto dovuto a chi li ha votati, quei ragazzi in aula, che si fregiano del titolo spagnolesco di onorevoli, sembravano più una gita scolastica che un gruppo parlamentare. Con altrettanta convinzione va detto che è difficile attribuire a quei ragazzi più colpe di quante ne abbiano i politici navigati che gli corrono dietro per fare operazioni di marketing e non si curano di governare il paese che affonda.

SULL’ESITO di questa legislatura e dunque sul nostro futuro pesa oltre che un inconcludente voto elettorale anche il caso Berlusconi, così come pesò sulla fine della Prima Repubblica il caso Craxi. Voglio dire che non ci sarà pacificazione e la tensione sociale potrebbe salire a livelli altissimi non solo per effetto di una crisi economica che porta con sé tensioni esplosive ma anche per effetto delle reiterate ingerenze della magistratura che tenta di pilotare la politica per via giudiziaria. Questo è un film già visto e non servono troppe parole per esprimere l’incredulità che suscita, se non indignazione, un’iniziativa del magistrato che mette in dubbio la diagnosi di medici di grande reputazione e serietà che operano al San Raffaele. Bisogna cercare tra le cantine più luride dei peggiori regimi episodi analoghi a questi, nei quali la pietà e il rispetto per la persona non hanno albergo. Dal modo in cui sarà risolto il caso Berlusconi, che non può sottrarsi alla giustizia ma è pur sempre il leader del secondo partito-coalizione italiano, dipenderà la politica dei prossimi anni. Mercoledì cominciano le consultazioni e il presidente Napolitano ha già espresso quanto sia preoccupato dalla situazione e quanto gli prema trovare una soluzione di governo capace di affrontare l’emergenza economica e le riforme rimaste ferme. Un paese che ha una produzione crollata lo scorso febbraio del 25 per cento rispetto ai dati antecedenti la crisi dovrebbe essere un buon argomento per comprendere l’inderogabile necessità di dare la priorità assoluta al capitolo governabilità. Di sicuro bisogna evitare di andare alle elezioni anticipate, perché servirebbero soltanto a far crescere il movimento di Grillo ovvero di quel personaggio anomalo che si chiama Casaleggio. Saranno anche bravi ragazzi i grillini ma non si rendono sufficientemente conto di far parte di una compagnia, dove chi comanda non è stato eletto. E non intende nemmeno esserlo.

La possibilità di fare un governo c’è, basta volerlo. E ci sono anche risorse politiche e personalità all’altezza per guidarlo.

 

di Giovanni Morandi