ALLORA secondo gli ultimi sondaggi, il partito che ha la maggioranza assoluta in Italia è il partito che non c’è, ma non inteso come quello di cui parlano i risorti girotondini, ma nel senso vero del termine ovvero il partito che non esiste. Così ci dice l’indagine del Cise-Il Sole24ore, secondo cui solo 4 italiani su 10 sanno per chi votare, gli altri 6 sono allo sbando. Quale migliore occasione per un nuovo Berlusconi, che come il Cavaliere nel ’94 si presenti e chieda alle folle sparrite: ditemi che cosa volete e ve lo darò. E’ un metodo che funziona, spiazzò gli ex comunisti che già pregustavano la vittoria. Ma oggi non c’è un altro Berlusconi, quello che c’è è un usato poco sicuro e soprattutto gli italiani sono molto più sfiduciati e tristi di allora. E si può anche ben capire perché, visto che il reddito pro capite, ovvero il reddito tolte le tasse, sta tornando ai livelli del 1986. Accorgersi di aver buttato via trent’anni della propria vita non è bellissimo. Da qui a capire per quale motivo sia sempre più diffusa la richiesta di allentare la pressione delle tasse cominciando a tagliare i costi non solo della politica ma di tutta la spesa pubblica il passo è br.

IL PRESIDENTE Monti ha detto che «troppa burocrazia frena la crescita» e nessuno lo sa meglio di noi, visto che di norma la macchina burocratica anziché aiutare complica. Il debito dello Stato è arrivato alla cifra record di 1.830 miliardi di euro e se non si inventeranno nuove tasse non ce la faremo mai a farvi fronte, ma ricordiamo che la pressione fiscale è già al 46 per cento e che vent’anni fa quando spuntò Berlusconi e ci disse che ci avrebbe pensato lui a tagliarcele, invece era al 38.

DUNQUE bisogna intervenire su quegli 800 miliardi che è il volume della spesa pubblica e che costituisce la metà della ricchezza prodotta in Italia. Fino a quando questo o un altro governo non taglierà lì tutto, il resto non servirà. Da che parte cominciare? Non c’è che l’imbarazzo della scelta. A parte quei 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici che certo non possono essere decimati mediante fucilazioni di massa, comiciamo ad tagliare ad esempio le spese per i cosiddetti «beni e servizi» degli apparati statali. E’ una cosina che ci costa 130 miliardi l’anno e basterebbe un taglietto del 10 per cento per trovare in un baleno 13 miliardi. Vi sembrano pochi?