L’unica cosa che è certa

QUESTO è l’eterno paese del Facite Ammuina, che a chi non lo conoscesse dirò è quel noto falso storico del regolamento per il personale di bordo della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, anno 1841, che così recita: “All’ordine di Facite Ammuina tutti chilli che stanno a prora vann’a poppa e chilli che stann’a […]

QUESTO è l’eterno paese del Facite Ammuina, che a chi non lo conoscesse dirò è quel noto falso storico del regolamento per il personale di bordo della Real Marina del Regno delle Due Sicilie, anno 1841, che così recita:

“All’ordine di Facite Ammuina tutti chilli che

stanno a prora vann’a poppa

e chilli che stann’a poppa vann’a prora,

chilli che stanno a dritta vann’a sinistra

e chilli che stanno a sinistra vann’a dritta,

tutti chilli che stanno abbascio vann’ncoppa

e chilli che stanno ncoppa vann’bascio

passann’tutti p’o stesso pertuso:

e chi nun tene nient’a ffa, s’aremeni a ‘cca e a ‘llà”.

Mai tanto regolamento è stato seguito come nella situazione politica attuale. Infatti tutti quelli che sono amici di Renzi non vogliono che Renzi vada al governo e tutti quelli che non sono amici di Renzi vogliono che ci vada, e quelli che non vogliono andarci oggi sono quelli che volevano andarci ieri e quelli che vogliono andarci oggi sono quelli che non volevano ci andasse ieri. Con il risultato che nessuno sa dove stiamo andando, salvo poter sostenere con una certo grado di attendibilità che stiamo andando alla malora.

MI VIENE in mente Tommaso Besozzi, nome sconosciuto ai più ma grande giornalista, che trovandosi a scrivere dell’ingarbugliata inchiesta su Salvatore Giuliano, esordì con il celeberrimo attacco: l’unica cosa certa è che è morto. E naturalmente è del tutto casuale l’accostamento e impertinente oltre che sconveniente ogni riferimento al presente governo, ma poiché è invece simile la difficoltà nel poter capirci qualcosa, potremmo dire che l’unica cosa certa è che questo è un governo che non vuole più nessuno o forse ormai lo vogliono solo Letta e il presidente Napolitano ma ci sono fondati motivi per dubitare di quest’ultimo.

INFATTI è certo e ovvio che non lo vuole Berlusconi, non lo ama o forse lo detesta Renzi, non lo vuole Squinzi, capo di Confindustria, e non lo vuole più nemmeno la segretaria della Cgil Camusso. Un’allegra e variopinta brigata. Stante questa la situazione e sicuramente abbiamo dimenticato qualcuno tra quelli che non lo vogliono, appare arduo sostenere possa essere questo il governo che arriva non dico alla fine della legislatura ma nemmeno a fine anno, dal momento che ci sono anche quelli che dubitano possa farcela ad arrivare anche al 20 febbraio, data ultima che gli ha concesso il capo del Pd per presentarsi con le carte in regola.

LA CRISI brucia i tempi e sebbene Letta non voglia fare il tedoforo che porge la torcia a Renzi, così Renzi resiste alla tentazione di afferrarla perché teme di bruciarsi, se il passaggio dovesse avvenire senza prima andare al voto. Ma anche andandoci, gli è venuto il sospetto possa vincere Berlusconi, perché l’unica cosa certa è che più passano le settimane più si rafforza il centrodestra.