Le statistiche ci dicono che quest’anno saranno pochi gli italiani che andranno in vacanza. Tra quelli che non ci andranno mi pare siano da includere i mestatori. Quelli per i quali nessuna stagione è mai troppo calda. Lo suppongo, nel chiedermi in quale altro paese al mondo sia consentito alla magistratura di intercettare le conversazioni del Capo dello Stato per indagini che si basino non già su reati ma su ipotetiche motivazioni, che, dicono i pm, hanno a che fare con la sfera etica e sono invocate presumendo siano a vantaggio delle vittime. Stiamo parlando delle vittime di quelle stragi, organizzate dalla mafia nel ’92 e ’93, che sarebbero servite a Cosa Nostra per negoziare con lo Stato alcune contropartite gradite ai boss. Ebbene, dopo vent’anni di misteri, e come si sa i misteri da noi non finiscono mai, perché se finissero svanirebbe il loro potere ricattatorio e non servirebbero più ai mestatori, e dunque dicevo in questo torbido scenario notizie fatte giungere dai soliti registi ai soliti giornali ci informano di un Capo dello Stato e del suo staff che sono stati spiati e che forse lo sono ancora. E la domanda è: chi è tanto presuntuoso da farci credere che dietro tutto questo ci sia l’amore per la verità?

E’ molto più probabile che la morale che sta pilotando questa vicenda che mira a coinvolgere Napolitano sia la stessa che ha guidato le inchieste fatte sempre invocando la sete di giustizia e che però hanno avuto il solo scopo di colpire il nemico del momento. Perché poi il Capo dello Stato sia diventato un nemico di qualcuno questa è questione che è già implicitamente a rischio eversivo e che comunque non può essere accostata alle motivazioni consentite ad un’inchiesta giudiziaria. Ma si sa che i mestatori non vanno tanto per il sottile ed è anche per questo che è sempre complesso smascherare i loro piani, che hanno sempre ampi margini di ambiguità. I nomi dei sostenitori che plaudono a questa inchiesta portano alla solita sinistra giudiziaria ma non è detto sia la sola interessata.
Perciò è difficile capire se vogliono colpire Napolitano per evitarne la rielezione o per dare una spallata al governo Monti o perché l’obiettivo sia Berlusconi ma sui perché in questo caso la nebbia si infittisce. O perché Napolitano è semplicemente l’unica autorità che possa salvare la Casta e metterla al riparo da una montante domanda di sfoltimento di ranghi e di corrotti.

E dunque cercano di intimidirlo. O semplicemente perché quando la politica è debole la magistratura alza la voce per rafforzare il suo potere e allargarsi oltre gli spazi che le sono consentiti. E in fondo ognuna di queste ipotesi di risposta è un po’ vera e tutte insieme portano ad una medesima conclusione. Che l’Italia per bene si svena nel cercare di salvare il paese e però ci sono mascalzoni che tramano e rimestano solo pensando ai loro sporchi interessi. Ricordiamocelo quando andremo a votare a primavera. O quando sarà.